"Ho concluso la terapia antivirale e da 24 ore sono senza ossigeno di sostegno. Spero che le cose possano migliorare". A parlare è il giornalista aquilano Alberto Orsini, 37 anni, ricoverato da giorni nel reparto di malattie infettive dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Il giovane redattore Rai, già caporedattore di AbruzzoWeb, con un servizio realizzato dal proprio letto d'ospedale, ha voluto raccontare non solo la sua esperienza personale di malato Covid-19, ma anche le criticità che le strutture abruzzesi si trovano ad affrontare durante questa seconda ondata dell'epidemia.

Il ricovero in isolamento di Orsini

Il percorso di cura del giornalista Alberto Orsini è iniziato 15 giorni fa. Dopo aver accusato i primi sintomi è risultato positivo al Coronavirus e, come da protocollo, è stato messo in isolamento sanitario. Le sue condizioni di salute, però, nel giro di pochi giorni, si sono aggravate e per il giornalista Rai, a dispetto della giovane età, è stato necessario il ricovero, sempre in isolamento, all'Aquila.

L'infezione da Covid-19, da quanto si apprende, ha causato ad Orsini una seria polmonite. Per via dei livelli di saturazione considerati insoddisfacenti, infatti, il 37enne ha avuto bisogno dell'ossigeno e di una terapia antivirale (durata 5 giorni). Tuttavia, il redattore appare adesso in via di guarigione e non è escluso che già domani, mercoledì 11 novembre, possa essere dimesso e continuare la sua convalescenza a casa.

Il servizio tv di Orsini

Nella giornata di ieri, martedì 9 novembre, il corrispondente Rai ha trovato la forza di girare, dal suo letto di ospedale, un servizio mandato in onda da Tg Rai Abruzzo. Orsini ha riportato la sua esperienza di malato Covid e ha colto l'occasione per mettere in guardia sui rischi del virus. "Bisogna stare attenti anche alle cene in casa tra familiari ed amici" ha avvertito.

Il giornalista ha poi intervistato il primario del reparto di malattie infettive Alessandro Grimaldi. Il medico, per ovvi motivi, ha parlato con scafandro e maschera ed ha fatto il punto sull'attuale situazione sanitaria del suo ospedale. Il primario, in particolare, ha precisato che la cosiddetta seconda ondata, in queste settimane, sta causando una decisa impennata di contagi e mettendo a dura prova l'intero sistema.

“Qui - ha sottolineato - ci sono 22 posti letto e sono sempre pieni: quando una persona esce, immediatamente ne entra un’altra". Orsini ha poi spiegato come sia organizzata la degenza in reparto. "Vengono somministrate delle terapie - ha affermato - al mattino il cortisone, poi il farmaco per la protezione dello stomaco, l'antibiotico e l'eparina". Anche l'ospedale dell'Aquila sta curando i malati con il Remdesivir, un antivirale della classe degli analoghi nucleotidici. In molti casi, i risultati ottenuti sono considerati buoni.

"Sono condizioni difficili - ha concluso Alberto Orsini , sia per i malati che per gli operatori che non possono non indossare scafandri e devono muoversi con camici pesanti".

Nel capoluogo abruzzese, come in altre città italiane, la situazione è critica. Come evidenziato dal bollettino quotidiano, oggi, in Abruzzo si sono registrati 746 nuovi casi (i contagiati hanno un'età compresa tra i 10 mesi e i 101 anni). All’Aquila, i nuovi positivi sono 76.