"Sentivamo un odore nauseabondo, ti ricordi?". A parlare sono gli ex vicini di casa di Taulant, uno dei figli della coppia scomparsa a Scandicci (Firenze) e ritrovata, fatta a pezzi, in alcune valigie abbandonate in un campo di Sollicciano, quartiere alla periferia ovest del capoluogo toscano. L'uomo, che risulta latitante e che sarebbe stato una delle ultime persone a vedere vivi i coniugi Pasho, ha fatto perdere le sue tracce nel 2016. Del caso di Cronaca Nera se ne sta occupando anche la trasmissione Rai "Chi l'ha visto?".

La testimonianza dei vicini

Alcuni abitanti di via del Pantano, a Scandicci, hanno raccontato che dall'appartamento che Taulant divideva con la fidanzata provenivamo odori terribili. I miasmi, descritti come nauseabondi, tra il 2016 e il 2017 - dopo la scomparsa dei coniugi Shpetim e Teuta Pasho (54 e 52 anni) - furono oggetto di diverse segnalazioni al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile di Firenze.

Le esalazioni, secondo la relazione presentata all'Autorità Giudiziaria, vennero ricondotte alla presenza nell'appartamento di cani non adeguatamente curati e secondo i vicini questi odori sono cessati quando gli occupanti dell'appartamento hanno traslocato. Taulant, infatti, è finito in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti: nel giugno del 2016 sono stati rinvenuti all’interno del garage di pertinenza dell'abitazione sei chili di marijuana.

Come hanno sottolineato gli uomini dell'arma, però, nella casa di Scandicci non è mai stata rilevata alcuna traccia che potesse far pensare alla presenza di cadaveri in decomposizione. A ogni modo, nell'ottobre del 2016 Taulant è evaso dai domiciliari e da allora risulta irreperibile.

Il figlio scomparso e i 40.000 euro che non si trovano

Shpetim e Teuta Pasho, nel 2015, presero un appartamento in affitto a Scandicci per poter star vicino alle due figlie che vivevano a Castelfiorentino e dintorni e al figlio, detenuto nel carcere di Sollicciano. Taulant, come già accennato, risulta latitante dal 2016 e secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere in Svizzera.

Su richiesta del pubblico ministero Ornella Galeotti, gli investigatori hanno attivato le richieste di verifiche all’Interpol volte ad accertare “un attuale stato di detenzione" in un istituto penitenziario elvetico.

Gli inquirenti stanno anche cercando di comprendere che fine avrebbero fatto i 40.000 euro di proprietà della coppia. Come emerso durante una puntata di "Chi l'ha visto?", quei soldi erano un risarcimento che Shpetim Pasho aveva ottenuto dopo un grave incidente nel quale era rimasto coinvolto in Albania.

Shpetim e la moglie, come ricostruito dagli investigatori, hanno fatto perdere le loro tracce il 2 novembre 2015. Quello stesso giorno il figlio Taulant ha lasciato il carcere di Sollicciano.

Dorina e Vittoria, le figlie della coppia, sono state ascoltate dai carabinieri di Firenze. Le due donne, da quanto emerso, non credono che i genitori siano stati uccisi per un debito legato a questioni di droga. "Non è un delitto per droga - ha dichiarato Dorina - per ridurre due persone così il debito doveva essere grave. E mio fratello è solo un piccolo pusher".