Durante l'ennesimo litigio, un 44enne di origine marocchina, Mourad Chouay, ha ucciso la moglie Simona Porceddu, 41enne sarda, con un grosso coltello da cucina. Poi, è uscito di casa e si è gettato nel vuoto. È accaduto a Novilara, piccolo borgo storico alle porte di Pesaro. Da quanto si apprende, l'uomo era uscito dal carcere solo 15 giorni prima e si stava separando dalla compagna. Del caso di Cronaca Nera si stanno occupando i carabinieri di Pesaro, coordinati dal procuratore Silvia Cecchi.

Il 44enne non poteva avvicinarsi alla moglie e alle figlie

Nella mattinata di ieri, venerdì 11 dicembre, Mourad Chouay ha lasciato l'abitazione che condivideva con i suoi figli 23enni nati da un precedente matrimonio e, nonostante le imposizioni dell'autorità giudiziaria, ha raggiunto la compagna Simona. Da quanto si apprende, il 44enne però non avrebbe potuto avvicinarsi alla casa coniugale. Il 26 novembre scorso, infatti, quando l'uomo era stato scarcerato, per tutelare la moglie e le figlie minori, era stato obbligato anche a lasciare l'appartamento di famiglia.

L'uomo, con un lavoro stabile, ma già noto alle forze dell'ordine per questioni legate alla droga, era stato arrestato lo scorso febbraio in seguito a una denuncia per maltrattamenti presentata dalla consorte.

Chouay, infatti, durante i domiciliari, l'aveva aggredita davanti alle loro figlie di 13 e 7 anni e le aveva procurato ferite giudicate guaribili in una decina di giorni. Per questo motivo, il giudice aveva inasprito la misura cautelare e ordinato la sua carcerazione. Tuttavia, pochi giorni dopo, la 41enne, forse spaventata da una possibile vendetta del marito, aveva cercato di far revocare il provvedimento restrittivo.

Ha ucciso la moglie e si è tolto la vita

In base a quanto ricostruito finora, il 44enne avrebbe atteso che le loro figlie uscissero per andare a scuola e poi sarebbe entrato nell'abitazione di via Sant’Egidio 5. Come accadeva spesso, stando a quanto riportato dai vicini, la coppia avrebbe iniziato a litigare e, a un certo punto, Chouay avrebbe preso due grossi coltelli da cucina e si sarebbe avventato contro la 41enne colpendola più volte alla gola.

Dopo averla lasciata agonizzante in un lago di sangue è corso via e, dopo aver raggiunto il centro storico, si è gettato dalle mura di Novilara.

Il corpo senza vita della donna è stata rinvenuto solo nel primo pomeriggio di ieri quando i carabinieri l'hanno cercata per comunicarle che il marito si era tolto la vita. Per fare chiarezza sulla dinamica dell'accaduto, il sostituto procuratore di Pesaro Silvia Cecchi ha disposto l'autopsia sulle salme, attualmente custodite presso l'obitorio di Pesaro. Gli esami autoptici verranno eseguiti lunedì 14 dicembre dal professor Adriano Tagliabracci dell’Istituto di medicina legale di Ancona. Tuttavia, da un primo accertamento, la donna non avrebbe tentato di difendersi e l'omicida, per il modo in cui si è accanito su di lei, sembrava deciso a decapitarla. Secondo il medico legale, infatti, i colpi sono stati concentrati in maniera ossessiva alla testa e al collo.