Si infittisce il mistero intorno al piano pandemico italiano. Alcune settimane fa la trasmissione di Rai 3 Report ha denunciato il presunto mancato aggiornamento di quello italiano. Secondo le accuse di alcuni ricercatori dell’Oms raccolte dai collaboratori di Sigfrido Ranucci, il piano pandemico stilato nel 2006 sarebbe poi stato riproposto tale e quale nel 2017 su suggerimento di Ranieri Guerra, direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità. Versione smentita da Guerra, ma confermata ai pm di Bergamo da Francesco Zambon, il ricercatore Oms che, rinunciando all’immunità diplomatica che l’organizzazione con cui collabora gli aveva inizialmente imposto, ha deciso di recarsi in procura per denunciare le presunte minacce subite proprio da Guerra per costringere lui e i suoi colleghi a modificare un rapporto sul Coronavirus, ritenuto troppo negativo.

Zambon in procura a Bergamo per parlare del piano pandemico

Dopo giorni di aspre polemiche mediatiche, Francesco Zambon ha deciso di rompere il silenzio e di recarsi in procura a Bergamo per offrire la sua versione circa il mancato aggiornamento del piano pandemico italiano. Ascoltato dal procuratore bergamasco Aldo Chiappani e dai suoi sostituti nella giornata del 15 dicembre, il ricercatore dell’Oms avrebbe raccontato di aver subito pressioni nel maggio scorso, allo scopo di correggere alcuni passaggi dello studio intitolato "Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al Covid". Sotto accusa, da parte soprattutto di Ranieri Guerra, ha denunciato Zambon, proprio la parte riguardante il mancato aggiornamento del piano pandemico del 2006.

Pressioni per correggere il passaggio sul piano pandemico italiano

Durante le cinque ore di colloquio con i magistrati, il cui verbale è stato secretato per ordine del procuratore Chiappani, il ricercatore avrebbe risposto a tutte le domande. Nel maggio scorso, questa la sua versione, lui e altri 10 suoi colleghi dell’ufficio europeo Oms di Venezia hanno pubblicato il succitato studio sul sito dell’organizzazione.

Studio poi sparito dopo appena un giorno. Secondo Zambon, sarebbero arrivate pressioni dal direttore vicario Ranieri Guerra per correggere il passaggio sul mancato aggiornamento del piano pandemico italiano. Lo scopo di Guerra, ha accusato Zambon, sarebbe stato quello di “far passare il documento del 2017 come un aggiornamento e non un copia e incolla” di quello del 2006.

Il ricercatore Oms si è sentito minacciato da Guerra

Il fatto grave è che quelle pressioni ricevute da Guerra sono suonate come una minaccia per Francesco Zambon rispetto alla sua futura posizione nell’Oms. Il Corriere precisa che “non è noto quali parole abbia utilizzato per descrivere la situazione, ma il riferimento al vicario italiano è stato chiaro”. Da parte sua, Guerra si difende affermando di non essersi mai opposto alla pubblicazione di quel report sul piano pandemico, ma di avere solo chiesto la correzione di alcuni passaggi.