Gli abiti che Benno Neumair indossava lo scorso 3 gennaio, la sera della scomparsa a Bolzano dei suoi genitori, Peter, 63enne e Laura, 68enne, sono in mano agli inquirenti. Al momento, il 30enne è l'unico indagato a piede libero per duplice omicidio e occultamento di cadavere. La fidanzata di origini argentine, Martina, a seguito delle perquisizioni nel suo appartamento di Ora, paesino a sud di Bolzano, ha deciso di consegnare quei vestiti in Procura. La sua posizione si è andata complicando: è indagata per favoreggiamento.

Benno, i suoi vestiti saranno esaminati dai Ris

Una felpa grigia con cappuccio, tre magliette, un paio di jeans e un paio di calzini: questi sono gli indumenti che la ragazza di Benno ha consegnato in Procura a Bolzano. Il 30enne li indossava la sera in cui i suoi genitori, insegnanti in pensione, di italiano lei e di scienze lui, sono svaniti nel nulla. Alle 21 di quella sera, i loro cellulari si sono spenti, ma anche il telefonino di Benno è stato staccato. Le telecamere di ponte Roma hanno registrato un doppio passaggio della Volvo di famiglia. Benno ha detto di essere uscito dall'abitazione di famiglia in via Castel Roncolo per andare dalla ragazza, un tragitto che in assenza di traffico richiede pochi minuti.

Ma nella sua ricostruzione c'è un buco di 40 minuti.

Il suo alibi non convince: agli inquirenti ha riferito che avrebbe perso tempo fermandosi nei pressi di un laghetto per rilassarsi e ascoltare musica. Una volta arrivato a casa della ragazza dove ha trascorso la notte, Benno le ha chiesto la cortesia di lavare gli indumenti che aveva addosso, si è fatto una doccia e si è cambiato indossando vestiti che aveva portato da casa.

Lei aveva riposto gli indumenti lavati in un armadio dove sono rimasti per giorni: ha deciso di consegnarli in Procura preoccupata dai sospetti degli inquirenti anche su di lei. Nella sua deposizione durata un paio di ore, ha riferito che gli abiti da lei lavati in lavatrice, non sarebbero stati sporchi e non avrebbe notato tracce di sangue.

I Ris che li esamineranno diranno l'ultima parola in merito. Per il suo legale, Federico Fava, l’iscrizione dell'assistita nel registro degli indagati, è “un atto dovuto e il procedimento sarà archiviato a brevissimo". La ragazza sarebbe molto spaventata e avrebbe collaborato spontaneamente con i magistrati. Commessa in un negozio nel centro storico di Bolzano, Martina ha riferito che frequentava Benno da qualche mese.

Benno, sangue del padre sul ponte

Per gli inquirenti, Benno potrebbe aver ucciso i genitori al culmine di un violento litigio in casa. Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, il 30enne avrebbe guidato fino alla discarica Ischia-Frizzi, per liberarsi dei corpi dei genitori gettandoli nell'Adige dal ponte di Vadena.

Tracce di sangue del padre sono state trovate sul parapetto di quel ponte che l'auto di famiglia ha percorso la sera del 4 gennaio. Per gli specialisti del Ris, Reparto investigazioni scientifiche dell'Arma, il sangue è di Peter Neumair.

Le ricerche dei corpi di Peter e Laura finora non hanno avuto alcun esito. Vanno avanti senza sosta seguendo il corso del fiume anche a decine di chilometri più a valle verso Rovereto. Carabinieri e diverse squadre dei vigili del fuoco perlustrano l'Adige anche nel tratto trentino. Osservata speciale è la diga di Mori: se i corpi fossero stati portati dalla corrente all'altezza dello sbarramento, la loro corsa sarebbe stata arrestata. Per gli esperti, sono nel fiume e i prolungati tempi di ricerca non sono sorprendenti: potrebbero trascorrere ancora settimane prima di riuscire a trovarli.

Si attendono, poi, i risultati delle analisi sulle macchie di sangue e sulle tracce biologiche rilevate nella Volvo di famiglia bloccata dai carabinieri appena in tempo. Era all'ingresso di un autolavaggio dove Benno l'aveva portata.

Benno, i sospetti dei parenti

La sorella 26enne Madé e lo zio paterno, chiedono di sapere la verità qualunque essa sia. Sia lei che Günther Neumair, fratello di Peter, non si sono detti sorpresi dallo sviluppo delle indagini. Laureata in Medicina a Innsbruck e scrittrice, Madé era l'orgoglio dei genitori e avrebbe attirato su di sé le invidie del fratello.

Invece con Benno, tornato a vivere a casa, erano frequenti le liti: il 30enne insegnante precario, si è diplomato in Scienze motorie dopo aver abbandonato la Facoltà di Matematica di Innsbruck, scelta non approvata dai genitori che gli avrebbero anche chiesto indietro i soldi delle tasse universitarie.

Madre e padre da tempo lo invitavano a trovarsi un lavoro e a rendersi indipendente. Madé non accusa Benno ma neanche lo scagiona. Rientrata a Bolzano da Monaco il 5 gennaio, dopo aver dato lei l'allarme perché non riusciva a contattare i genitori, è andata a stare dalla zia Carla, sorella della mamma, evitando di incontrare il fratello.