Martina F. e Ylenia D., due ragazze che hanno denunciato Alberto Maria Genovese, 42 anni, hanno deciso di rinunciare all'anonimato e di raccontare la loro storia e in tv. Alla rivista hanno ribadito di non essere delle escort e sottolineato che quanto sia accaduto loro può succedere a chiunque. Nella serata di ieri, domenica 7 febbraio, anche la trasmissione di La 7, Non è L’Arena, è ritornata sul caso di cronaca nera che vede protagonista "il Re Mida delle start-up". "Gli piaceva veder piangere e sentir urlare” hanno dichiarato ai microfoni di Massimo Giletti le due giovani.
'Può succedere anche a te'
Martina ha 22 anni, è iscritta allo Ied, l'Istituto europeo di design a Milano e sogna di diventare un art director. Ylenia, due anni più giovane, è un'aspirante modella. Negli scorsi mesi hanno denunciato di aver subito abusi dall'imprenditore digitale Alberto Genovese. A differenza di molte altre donne che, dopo le violenze, preferiscono rimanere nell'anonimato, hanno deciso di "uscire allo scoperto" mettendoci la faccia e controbattere apertamente alle accuse di chi, senza conoscerle, le ha dipinte come delle escort. "Sentirci dare delle escort è assurdo - si è difesa Ylenia facendo riferimento ai tanti messaggi diffamatori ricevuti - noi siamo lontanissime da quel mondo".
"Non mi abbasso ai livelli di chi ci insulta - ha ripetuto anche ieri a Non è l'Arena - ma quello che è accaduto a noi può succedere a chiunque".
"Può succedere anche a te" è anche l'evocativo titolo dell'intervista raccolta dal giornalista Moreno Pisto per Mow - Men on Wheels. Il magazine, nei giorni scorsi, ha messo in copertina i visi di Martina e Ylenia (fotografati da Ray Banhoff) e ha permesso alle due ragazze di raccontare la loro versione dei fatti.
Una versione che, va ribadito, dovrà trovare riscontro nella ricostruzione della magistratura.
'A lui piaceva vedermi piangere'
Martina e Ylenia hanno sottolineato che tutti quelli che frequentavano abitualmente Alberto Genovese sapevano cosa accadeva alle sue feste. "Tutti lo temevano" - hanno aggiunto precisando che il 42enne non solo era 'potente', ma era solito offrire tutto a tutti.
Nei party esclusivi che il fondatore di varie start-up organizzava abitualmente, secondo le due ventenni circolava tanta droga. Non solo a Terrazza Sentimento - il lussuoso attico vista Duomo dove sarebbe stata abusata la 18enne che, per prima, ha denunciato il manager di origine partenopea - ma anche nella sua villa di Ibiza. E proprio durante una vacanza sull'isola spagnola, Martina avrebbe preso coscienza del fatto che c'era qualcosa non andava. La studentessa ha quindi riferito di aver visto un'altra delle ragazze in evidente stato confusionale. "È stato allora - ha aggiunto - che ho cominciato a realizzare che anche a me era successa la stessa cosa".
Ylenia, che ha denunciato di essere stata abusata lo scorso ottobre, ha sottolineato che "di base" Genovese era una persona assolutamente normale e per certi versi buffa.
"Era bravissimo e intelligente - ha puntualizzato - ti prendeva con la testa". Tuttavia, quando era strafatto di cocaina e passava due o tre giorni senza dormire, secondo la modella, si trasformava, si incupiva e arrivava a delirare. "Sento ancora il dolore - ha ripetuto nello studio di Giletti - quando chiudo gli occhi rivivo quell’incubo e vedo, su di me, Alberto". "A lui - ha concluso - piaceva vedermi piangere e urlare".
'A 27 anni una donna è da buttare'
Entrambe le ragazze avrebbero assicurato di non aver mai ricevuto dei soldi dall'imprenditore. "La mia agenzia - ha ricordato Ylenia - ha perso fiducia in me perché quando ero in compagnia di Genovese non rispondevo al cellulare e ho rinunciato a diverse opportunità".
"Davo retta a lui che mi ripeteva che le donne non devono né lavorare né andare all'università" ha concluso.
Anche a Martina, Genovese avrebbe fatto gli stessi discorsi. "A 24 anni - le avrebbe addirittura consigliato - ti trovi un uomo che ti mantiene e tre anni dopo ti fai una famiglia". "In questa maniera - le avrebbe spiegato - hai un futuro assicurato, perché, a 27 anni, una donna è da buttare".