Il 15 agosto della scorsa estate un soccorritore del 118, impegnato in un intervento all’esterno del locale “Just Cavalli” di Porto Cervo, era stato aggredito a pugni da un turista. L’attacco era nato perché, secondo l’aggressore, l’ambulanza dei soccorsi bloccava la strada e gli impediva di passare. Dopo lunghe indagini i carabinieri della Stazione di Porto Cervo hanno identificato e denunciato l’aggressore. Si tratterebbe di un imprenditore 28enne di origini pakistane ma nato a Roma. Volto molto conosciuto dalle Forze dell’ordine e ben radicato nell’ambiente della criminalità della Capitale.

Insieme a lui è stata denunciata anche una 21enne, anche lei romana, che la sera della violenta aggressione era in compagnia del 28enne. Le accuse formulate nei loro confronti sono di “lesioni personali gravi ed interruzione di pubblico servizio”, si legge nelle carte. Nelle indagini era finito anche un turista 32enne romano, in un primo momento indicato da molti testimoni come partecipante alla brutale aggressione. L’uomo però, dopo i controlli, è stato scagionato. Era presente quando è accaduto il fatto ma era del tutto estraneo.

Un violento pestaggio

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori dei carabinieri la violenta aggressione era nata dopo una banale discussione. L’imprenditore 28enne, in vacanza in Costa Smeralda, si era infatti lamentato con il soccorritore del 118 perché secondo lui l’ambulanza gli impediva il passaggio.

Pietro Paolo Cossu, la vittima, stava effettuando un soccorso all’esterno del locale notturno di Porto Cervo e non ha nemmeno fatto in tempo a spiegare le sue ragioni, se proprio doveva dare una spiegazione. Il 28enne infatti l’avrebbe aggredito verbalmente per poi passare alle mani. Una violenza inaudita che ha provocato la rottura del setto nasale del povero soccorritore che dopo essere stato medicato al pronto soccorso era stato mandato a casa con una prognosi di 60 giorni, due mesi.

L’operatore sanitario dell’associazione “Agosto 89” infatti aveva subito la frattura scomposta del naso, provocata dalle botte inferte dall’imprenditore romano che aveva subito fatto perdere le sue tracce. L’uomo infatti, in compagnia di una sua amica 21enne, era salito sull’auto ed era sparito nel nulla.

Le indagini

La fuga del 28enne ha reso difficili le indagini dei carabinieri.

La principale difficoltà infatti è stata proprio quella di identificare l’uomo che, i tanti testimoni presenti quella notte avevano ben visto ma non conoscevano in nessuna maniera. I militari, grazie alle testimonianze, sono riusciti ad identificare immediatamente l’auto con la quale i due turisti romani si erano allontanati. Mezzo a quattro ruote che era stato accuratamente nascosto dal 28enne dopo che aveva intuito che i carabinieri erano sulle sue tracce. L’uomo aveva infatti lasciato l’Isola abbandonando l’auto in zona, dopo averla coperta con un telone. Il mezzo, tra l’altro, era pure intestato ad una società non riconducibile all’imprenditore denunciato. Grazie però ad approfonditi controlli, attivati anche attraverso i social network, il 28enne è stato individuato e riconosciuto dai numerosi testimoni presenti al momento del pestaggio.