Individuata a Napoli una variante da covid-19, rara mutazione, mai osservata in Italia fino ad oggi. A darne l'annuncio, l'Università Federico II e l'Istituto Pascale, presso i cui laboratori sarebbe stata identificata la nuova forma del virus, conosciuto nel mondo con il nome di B.1.525. Scoperto dal test di un paziente, risultato positivo al ritorno dal viaggio in Africa, presenterebbe variazioni rispetto alle mutazioni già note.

Virus, 'più rimane nella popolazione e più muta'

Si conosce ancora poco sulla natura di questa variante, essendo stati registrati appena un centinaio di casi nel resto del mondo, tra Europa, Stati Uniti, Africa ed Australia.

Eppure, i primi studi condotti nei laboratori campani avrebbero evidenziato come il B.1.525. contenga una mutazione della proteina Spike. Il direttore del dipartimento di ricerca dell'Istituto Pascale, Nicola Normanno, esorta alla lotta contro il covid-19, tramite un incessante studio da parte degli esperti, in quanto "questo virus muta ed è necessario aggiustare le armi diagnostiche e terapeutiche". Spiega poi come questa nuova forma presenti alcune analogie con quella inglese, pur avendo parte del genoma ancora sconosciuto. Al momento, dunque, nessun dato significante che ne attesti il grado di pericolosità, legato ai contagi o alla percentuale di decessi. "Ma - avvisa Normanno - meno vacciniamo, più il virus si diffonde, più rimane nella popolazione e più è probabile che si generino varianti".

Il presidente De Luca: 'Risultato utilissimo per fronteggiare l'epidemia'

Non si fanno attendere le congratulazioni di Vincenzo De Luca, per la recente identificazione nei laboratori di Napoli, che rappresenta inevitabilmente uno step importante, nella lotta alla pandemia. Il presidente della Regione Campania, infatti, elogia i meriti degli scienziati, coinvolti nello studio di questa nuova variante: "Si tratta di una scoperta di straordinario valore scientifico, un risultato tempestivo e utilissimo per fronteggiare l'epidemia".

Allo stesso tempo, incoraggia la 'corsa alle vaccinazioni', unita all'adozione di misure restrittive più severe da parte del governo, per non vanificare gli sforzi prodotti finora. Anche il virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, mostra soddisfazione per l'ottimo traguardo ottenuto dai ricercatori napoletani, sottolineando, al contempo, l'importanza di vaccinare tutti gli operatori scolastici del nostro Paese.

Accorgimento reso necessario, asserisce il dottore, dall'elevato numero di focolai rinvenuti in luoghi frequentati da studenti ed insegnanti. Illustra, infine, come le nuove varianti si siano diffuse maggiormente tra i giovani, esortando questi ultimi a rispettare i recenti provvedimenti stilati dal governo, evitando assembramenti, proteggendo in questo modo le categorie più fragili.