"Persona instabile": così la polizia di Bolzano lo scorso luglio ha definito Benno Neumair, il 31 enne che ha ucciso i genitori. In quel periodo, a una grave crisi psicotica avuta in Germania, ne è seguita un'altra al rientro in Italia. La polizia, allora, ha suggerito ai genitori di Benno, preoccupati per la loro incolumità, di chiudersi a chiave nella stanza da letto quando andavano a dormire.

Secondo la sorella 26enne Madè, la 'metamorfosi' di Benno sarebbe cominciata una decina di anni fa quando era entrato nel mondo del body building: ossessionato dalla mania di scolpire il suo corpo, aveva cominciato ad assumere anabolizzanti fino a diventarne dipendente e a cambiare carattere.

Benno, due crisi psicotiche a distanza ravvicinata

L'estate scorsa, Benno ha avuto due crisi psicotiche a distanza ravvicinata. La prima, il 6 luglio 2020 a Ulm, in Germania, dove abitava con la ragazza del momento. Era stata lei a chiedere l'intervento di polizia e sanitari dopo che Benno era stato protagonista di un gesto autolesionistico ferendosi con un coltello. Sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio, era stato ricoverato una settimana in un reparto psichiatrico. Pesante la diagnosi: schizofrenia paranoide. Il padre Peter era corso a riprenderlo trovandolo dimagrito, i medici tedeschi gli avevano raccomandato che il figlio venisse seguito, ma Benno ha sempre rifiutato le cure.

Al ritorno in Italia, la convivenza nella casa familiare di via Castel Roncolo a Bolzano, era stata da subito difficile. C'erano litigi e tensioni tra lui e i genitori per fatti apparentemente risibili, quali portare il cane a passeggio, o cruciali come l'autonomia economica ma anche esistenziale del 31enne.

Poi, il 30 luglio, su richiesta del 118, a Bolzano è dovuta intervenire una volante della Questura per ragioni non precisate.

Benno è stato descritto dagli agenti come persona non collaborativa con i medici. In quest'ultima circostanza, la polizia ha suggerito ai genitori di Benno di tutelarsi in casa, specie la notte, per evitare possibili aggressioni da parte del figlio. Laura e Peter hanno accolto il consiglio, come è stato anche testimoniato da amici e conoscenti della coppia.

L'accorgimento, però, non è bastato a salvarli.

Benno, il racconto della sorella Madè

Cosa è accaduto a Benno? Quando la famiglia Neumair ha smesso di avere una vita normale? Agli inquirenti, Madè ha fornito una ricostruzione dei cambiamenti del fratello, riportata dalla trasmissione Chi l'ha visto? nella puntata di mercoledì scorso. Secondo lei, tutto è cominciato quando Benno, studente a Innsbruck, iniziò a fare uso di ormoni, come il testosterone: da quel momento avrebbe cambiato carattere e le relazioni familiari si sarebbero deteriorate.

Da medico, Madè può dire con cognizione di causa che l'assunzione di queste sostanze modifica la personalità. La sorella ha anche riferito che ultimamente Benno prendeva sostanze per abbassare il livello di testosterone nel corpo e sentirsi più calmo.

Sono farmaci che richiedono la prescrizione medica. E invece, secondo il racconto di Madè, da quando anni fa andò da un medico a San Marino per una consulenza, il fratello avrebbe iniziato a falsificare le ricette. I genitori lo sapevano e questo uso illecito di farmaci era motivo di litigi. Contrasti verbali con esiti violenti e pericolosi, come nel 2013 quando Benno spintonò lei e il padre. Peter non aveva avuto conseguenze, ma lei era dovuta andare al pronto soccorso a farsi medicare. Dopo l'aggressione, Benno era uscito di casa, portando con sé le carte di credito dei genitori. "Per circa un anno non lo abbiamo più rivisto". Negli anni successivi il rapporto tra lui e noi si è poi stabilizzato".

Benno, i familiari credono alla premeditazione

Questi episodi raccontano un disagio psichico grave. Eppure proprio i familiari, ancor prima che la procura di Bolzano, non credono affatto che Benno abbia commesso un duplice omicidio d'impeto. Ritengono, al contrario, che il 31enne abbia premeditato tutto e agito lucidamente anche dopo averli uccisi, quando si è sbarazzato dei poveri corpi di Laura e Peter gettandoli nell'Adige e ha da subito messo in atto una serie di depistaggi.

A un'amica, ignara che fosse l'assassino dei genitori, Benno ha confidato di voler andare in India a rifarsi una vita. Ha nascosto il mocio, un secchio e delle spugne con cui ha pulito le tracce di sangue del padre nel pavimento di casa, dicendo all'amica Jasmine di aver usato l'acqua ossigenata per togliere la muffa dalla cantina. I familiari sono contrari alla perizia psichiatrica perché non vogliono che possa usufruire di sconti di pena.