Si era sempre proclamato innocente, alla fine Benno è crollato. Che fosse stato lui, gli inquirenti lo sospettavano dall'inizio del caso. I sospetti erano diventate certezze per i gravi indizi accumulati, ma occorreva avere la piena confessione. Il 31enne ha ammesso le sue responsabilità: ha ucciso sua madre, la 68enne Laura Perselli, e suo padre, il 63ennne Peter Neumair, di cui non è stato ancora trovato il corpo circa due mesi di imponenti ricerche. Erano scomparsi nel nulla il 4 gennaio. L'ipotesi più atroce e sconvolgente, quella che un figlio uccida i genitori, ha avuto conferma.

Per la Procura di Bolzano, era solo questione di tempo. Benno, unico indagato del caso, è in custodia cautelare in carcere dallo scorso 29 gennaio.

Benno ha gettato la maschera

In un comunicato diffuso oggi, 8 marzo, la Procura bolzanina ha reso noto che nel corso di due interrogatori, di cui sono stati desecretati i verbali, Benno, assistito dai suoi due difensori, ha ammesso di aver ucciso i genitori. II body builder che nei tutorial su Youtube si esibiva in prove muscolari suggerendo strategie di allenamento, non ha retto alla prova della verità e ha gettato la maschera dopo aver a lungo proclamato la sua estraneità ai fatti. Sembrerebbe che Benno abbia confessato un mese fa, subito dopo il ritrovamento del corpo di sua mamma il 6 febbraio nel fiume Adige, ma la notizia non è stata confermata dalla Procura.

Uno dei suoi legali, Flavio Moccia, ha dichiarato: "La confessione è avvenuta dopo un forte e intenso crollo psicologico". Potrebbe essere processato per direttissima.

Questa mattina, sia la Procura che ha trasmesso alla giudice per le indagini preliminari, Carla Scheidle, il fascicolo relativo alle indagini, che i difensori di Benno hanno fatto richiesta di incidente probatorio per la perizia psichiatrica.

Permetterà di valutare se l'indagato fosse di in grado di intendere e volere al momento del duplice delitto. Resta il riserbo assoluto da parte della Procura su quando siano avvenuti gli interrogatori.

Dopo il fermo, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Benno si era avvalso della facoltà di non rispondere. In seguito, tramite i suoi legali, aveva invece manifestato la volontà di parlare.

Durante gli interrogatori, avrebbe detto agli inquirenti di aver ucciso il padre Peter dopo una breve colluttazione strangolandolo, la madre nello stesso giorno, ma dopo, e che avrebbe gettato i corpi di entrambi nell'Adige. Da questa settimana riprenderanno ricerche del corpo di Peter.

Benno e la sorella Madè

Era stata Madè, sorella 26enne di Benno, figlia esemplare, laureata in medicina e specializzanda a Monaco, a spingerlo ad andare a fare la denuncia di scomparsa dei genitori. Dalla sera dei 4 gennaio, Madè li aveva chiamati senza esito: i telefoni di entrambi risultavano staccati. Dalla Germania, si era precipitata a Bolzano evitando d'incontrare il fratello. Sebbene la casa familiare di via Castel Roncolo non fosse stata ancora posto sotto sequestro e Benno non fosse indagato, aveva preferito andare a dormire a casa della zia.

Benno era tornato ad abitare con i genitori dopo che il padre quest'estate era andato a prenderlo di corsa in Germania: il figlio era stato ricoverato in una clinica psichiatrica per un episodio psicotico. In una delle sue uniche comunicazioni alla stampa, Madè aveva detto: "Qualunque sia la verità la voglio sapere tutta. Dall'inizio alla fine". La 26enne aveva detto di aver paura che Benno potesse fare del male anche a lei. Mesi fa, la madre le aveva suggerito di evitare di stare da sola con lui dopo il manifestarsi di condotte aggressive. Dipendente da anabolizzanti, Benno avrebbe assunto anche farmaci e droghe.

Sembrerebbe che la svolta nel caso, oggi non abbia sorpreso Madè. Rientrata in Germania, ha appreso la notizia mentre stava entrando in sala operatoria.

Intervistato dall'inviata di Pomeriggio Cinque, il suo legale Carlo Bertacchi ha detto: "Né io né Madè siamo stupiti della confessione. Madè è sempre stata convinta che questa fosse l’unica spiegazione della scomparsa dei genitori".

Benno dopo Carretta, Maso, Erika

Ultimo in ordine di tempo, non di gravità, quello di Benno è tra i casi di Cronaca Nera che non si dimenticano, di genitori uccisi dai figli. Il 4 agosto 1989 Fernando Carretta uccide a Parma i genitori e il fratello e getta i corpi, mai ritrovati, in una discarica. Scappa all'estero, per caso dopo nove anni è rintracciato a Londra e confessa gli omicidi.

Il 17 aprile del 1991 Pietro Maso, con l'aiuto di tre amici, massacra i genitori per incassarne l'eredità.

Confessa il duplice delitto due giorni dopo. Il 21 febbraio 2001, la 16enne Erika De Nardo con il fidanzato 17enne Mauro Favaro, detto Omar, uccide la madre e il fratellino 11enne con 97 coltellate. Messi alle strette confessano. Espiata la pena, sono tutti tornati in libertà.