Nella mattina di venerdì 12 marzo le forze di polizia di Soresina, piccolo comune del cremonese, hanno fermato un ragazzo di 17 anni accusato di aver estorto cospicue somme di denaro a un suo ex compagno di scuola. L'ordine di custodia cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale dei minori di Brescia e l'adolescente rischia ora di dover rispondere del reato di estorsione, tentata estorsione e violenza privata.
L'indagine
Dalle prime ricostruzioni risulta che l'adolescente avrebbe incontrato la vittima nel piazzale delle Corriere di Cremona e che qui, forte della sua prestanza fisica, avrebbe iniziato a minacciare il compagno con l'intento di farsi dare del denaro.
I due giovani si conoscevano per aver frequentato lo stesso istituto scolastico e il 17enne aveva iniziato a prendere di mira il coetaneo nel febbraio 2020, più di un anno fa. In questo periodo sarebbe riuscito a spillargli circa 270 euro e i tentativi di estorsione erano durati per un mese intero.
Successivamente, a causa del primo lockdown nazionale, la vicenda pareva essersi conclusa anche grazie al padre della vittima che, venuto a conoscenza del fatto per via dello strano comportamento del figlio, aveva deciso di esporre denuncia ai carabinieri di Soresina. La vittima pareva essersi liberata del carnefice ma la realtà dei fatti è cambiata due mesi fa quando l'estorsore ha ricominciato a minacciare il giovane via Telegram, l'app di messaggistica istantanea che, tra le varie funzioni, prevede quella della creazione di messaggi "a tempo" che non lasciano traccia dopo la cancellazione automatica.
Il 17enne sarebbe così tornato alla carica e avrebbe usato anche la denuncia sporta nei suoi confronti per spaventare il giovane che, ritrovatosi ancora nella stessa situazione di un anno prima, avrebbe deciso di pagare altri 500 euro per salvarsi dalle minacce punitive avanzate dal coetaneo.
Anche questa volta è risultato salvifico l'intervento del padre che, accortosi del nuovo disagio provato dal figlio, ha deciso di tornare dai carabinieri.
I militari, accertata la reiterazione del reato, hanno emesso un ordine di fermo nei confronti del giovane indiano che ora si trova in stato di arresto in attesa che il Tribunale dei minori decida il verdetto.
Il bullismo nella generazione Z
Il caso di Soresina è solo l'ultimo di una lunga serie che vede i giovani nati dopo il 2000 - la cosiddetta "generazione Z" - macchiarsi di bullismo e di atti più gravi nei confronti di coetanei per estorcere denaro o ridicolizzarli pubblicamente.
Basti pensare al caso di Revenge Porn a Salerno in cui un giovane di 17 anni ha tappezzato la città di manifesti ritraenti foto intime dell'ex fidanzata 13enne con il solo scopo di vendicarsi della fine della relazione. Nella maggior parte dei casi di bullismo accertati dalle forze dell'ordine sembra che siano i social a giocare un ruolo fondamentale, complice forse il velo di anonimato che portano con sé.