Sono stati condannati all'ergastolo Gaia Russo e Nicolas Musi, rispettivamente di 23 e 24 anni. La vicenda è quella del delitto del piccolo Leonardo, il bambino di 20 mesi deceduto nel maggio del 2019 a Novara. Gaia Russo è la madre del piccolo, mentre Musi il suo ex compagno e convivente. I due erano andati a processo essendo accusati di omicidio volontario aggravato, lesioni e maltrattamenti, anche se l'accusa ha riconosciuto nel 24enne l'autore materiale del delitto. Il piccolo sarebbe stato colpito con diverse percosse, che gli hanno provocato lividi e lesioni su tutto il corpo.

La madre, invece, per l'accusa non avrebbe fatto nulla per impedire i maltrattamenti nell'immediatezza dei fatti.

I fatti

Il piccolo Leonardo venne portato in ospedale il 23 maggio 2019, con il corpo coperto di lividi, già agonizzante. Le forze dell'ordine cominciarono subito le indagini sul caso: la madre e il compagno dichiararono, in un primo momento, che l'infante fosse caduto dal lettino. Con le indagini però la verità venne fuori, tanto che la stessa Russo dichiarò all'Autorità Giudiziaria di non essere stata lei a mettere le mani addosso al piccolo. L'autopsia sul corpicino evidenziò che il bimbo morì a causa di un violento colpo sferrato all'altezza dell'addome con conseguente emorragia al fegato.

Sul corpo di Leonardo, secondo il procuratore Marilinda Mineccia, vi è stata "una violenza inaudita, non degna di un essere umano". Le lesioni e i lividi riportati risalirebbero alla mattina stessa in cui il piccolo arrivò in ospedale.

La condanna

Al processo si sono costituiti parti civili la nonna del bambino e il padre naturale, che adesso dovranno essere risarciti.

Nella mattinata di oggi 26 marzo il pm Silva Baglivo ha fatto una requisitoria precisa, durata tre ore, nella quale ha spiegato che la 23enne non solo non avrebbe fatto nulla per difendere il piccolo dalle percosse, ma avrebbe coperto Musi fino a quando ha potuto. "Gaia avrebbe potuto evitare che l'escalation di violenza, iniziata due mesi prima da Musi, arrivasse al punto di non ritorno, ma non ha fatto nulla" - queste le parole del pm Silvia Baglivo.

Sempre secondo il pm la 23enne non avrebbe dato neanche un antidolorifico al piccolo e non lo avrebbe accompagnato in ospedale. Ai primi di questo mese Baglivo aveva già richiesto l'ergastolo per i due, con isolamento diurno di diciotto mesi per Musi. L'inchiesta che oggi ha portato a questa sentenza è stata lunga e delicata. Negli scorsi mesi Nicolas Musi ha anche tentato di togliersi la vita in carcere, ma il tempestivo intervento della Polizia penitenziaria ha evitato il dramma.