Fedez si è schierato via social a favore di Malika Chalhy, la 22enne di Castelfiorentino cacciata di casa per aver fatto coming out. Dopo aver rivelato la sua omosessualità in una lettera, i genitori, oltre a metterla alla porta, l'avrebbero minacciata di morte. “Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica", avrebbero detto alla figlia.
Mentre sul caso sta indagando la Procura di Firenze che ipotizza i reati di violenza privata e di violazione degli obblighi di assistenza familiare, alcuni artisti hanno manifestato via social la propria solidarietà alla ragazza.
A cominciare dal rapper, da poco diventato padre di Vittoria, seconda figlia, avuta dopo Leone dalla moglie Chiara Ferragni.
Fedez: 'Quello che ho visto è contronatura'
"Quello che ho visto è contronatura, una mamma che rifiuta una figlia": così Fedez in una storia su Instagram. La vicenda di Malika Chalhy, diventata pubblica dopo una videointervista, sta facendo molto discutere. A Fedez hanno scritto in tanti per sollecitare un suo commento sulla "terribile e assurda storia di Malika". Il conduttore di 'Lol, Chi ride è fuori', programma che sta spopolando su Prime Video, ha scritto di non riuscire a immaginare cosa significhi sentirsi dire "certe parole da voltastomaco" da parte di un genitore che ti ha dato la vita.
Nel suo breve testo, Fedez si scaglia contro il senatore leghista Simone Pillon, ma anche contro associazioni cattolico-estremiste e gli antiabortisti. Per l'artista, sarebbero colpevoli di diffondere l'idea che l'omosessualità sia contronatura e perciò "non meritevole di pari diritti rispetto alle persone da loro considerate normali".
Per il rapper milanese, invece, contronatura è una madre che arrivi a rifiutare una figlia solo perché omosessuale. Il rapper denuncia lo stigma sociale, vivo e attuale nella nostra società anche perché "costantemente alimentato". Si augura che Pillon, senatori e rappresentanti dello Stato conoscano la storia di Malika. "La mia coscienza mi impone di aiutare questa ragazza anche solo per ricordarle che il mondo non è tutto così".
Da tempo Fedez, e prima di lui la cantante Elodie, conduce con la sua compagna Chiara Ferragni una battaglia contro i politici che si oppongono al disegno di legge Zan per disciplinare atti e gesti omofobi, la cui discussione è ferma in Senato. In Italia, non c'è una legge che tuteli le vittime di odio omotransfobico e misogino. Giorni fa, su Twitter il senatore Pillon aveva polemizzato con Fedez, che aveva dichiarato: "Questa legge dovrebbe essere una priorità”.
Dopo Fedez, Elodie e altri artisti per Malika
Anche la cantante Elodie si è mobilitata a favore di Malika. L'artista romana ha condiviso sul suo profilo social la campagna che ha avviato una cugina della 22enne di Castelfiorentino sulla piattaforma online GoFundMe per raccogliere fondi.
"Aiutare mia cugina a ricostruirsi un futuro" l'obiettivo dell'iniziativa, ovvero permetterle di sostenere le spese legali dopo che ha denunciato i genitori, e di pagare lo psicologo che segue la 22enne in questa difficile fase. Nelle sue storie social, Elodie ha condiviso l'iniziativa che ha superato di gran lunga ogni più rosea aspettativa: in poche ore sono stati raccolti quasi quasi 30 mila euro.
Tra gli artisti solidali, anche la cantante Alessandra Amoroso che ha twittato: "Sei davvero un grande esempio, nonostante tutto, hai vinto tu e a te va tutto il nostro sostegno! Ti abbraccio forte Malika".
Solidarietà pubblica anche da parte del vincitore del Festival di Sanremo 2019, Mahmood. L'ex deputata e attivista Vladimir Luxuria, ha definito, anche lei come Fedez, contronatura un genitore che metta alla porta una figlia e le auguri di morire solo perché innamorata di una ragazza.
"La lesbofobia esercitata da chi dovrebbe proteggerti è la più crudele”, ha detto Luxuria.
Solidarietà e mobilitazione per Malika
Su questo fatto non si è mobilitato solo il mondo dello spettacolo, ma anche quello dell'associazionismo. Oggi, 12 aprile, presso la stazione di Castelfiorentino, il Centro antiviolenza binario donna ha raccolto dalle ore 16 alle 18 ogni tipo di donazione in favore di Malika.
I messaggi di solidarietà hanno invaso la Rete e in tanti hanno dato disponibilità ad aiutare la ragazza. Per Malika, il momento peggiore è stato quando è stata cacciata di casa: i genitori hanno cambiato la serratura e non ha potuto recuperare neanche i suoi vestiti. La ragazza ha ammesso di avere anche pensato di farla finita. L'ha aiutata la sua compagna: "In questi mesi è riuscita a farmi sopportare tutto", ha rivelato, ora chiede solo che le venga riconosciuto il diritto di amare chi crede.