Durante la puntata di Chi l'ha visto del 12 maggio, l'avvocato Frazzitta ha dichiarato di aver ricevuto una lettera anonima contenente elementi mai rilevati prima che mostrano un'interessante credibilità. Nella stessa puntata, ha parlato Francesco Lombardo, carabiniere di Marsala che indagava su Denise Pipitone nel 2004. L'uomo ha dichiarato di aver ricevuto con i suoi colleghi delle minacce, tra cui un bigliettino intimidatorio che invitava a non proseguire le indagini. Inoltre, l'ex vicina di casa di Anna Corona, dichiara che all'epoca dell'errata ispezione del suo appartamento, i carabinieri fossero consapevoli che la casa ispezionata non fosse quella di Anna Corona.

La lettera anonima al legale Frazzitta

L'avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, ha dichiarato a Federica Sciarelli di aver ricevuto nel suo studio, nel tardo pomeriggio del 12 maggio, poche ore prima della diretta di Chi l'ha visto, una lettera anonima. Il legale ha specificato che il contenuto della missiva riguarda elementi, che si stanno riscontrando, che non sono mai stati mediaticamente rilevati, dotati di interessante credibilità e concretezza. L'avvocato, ringraziando il mittente per il senso civico, lo ha invitato a fare un altro passo, garantendo la massima riservatezza.

Bigliettino intimidatorio ai carabinieri nel 2004: 'Avete famiglia, pensate a campare'

Francesco Lombardo, carabiniere di Marsala operante sul caso Denise Pipitone nel 2004 e uomo di fiducia della pm Angioni, ha dichiarato a Federica Sciarelli di aver ricevuto minacce durante le indagini insieme ai suoi colleghi.

Ha parlato nello specifico di un bigliettino intimidatorio messo sul parabrezza di un suo collaboratore il 10 ottobre 2004, circa un mese dopo la scomparsa di Denise. Il biglietto recitava: "Tonino, non vi siete stancati di girare per Mazara, tu e i tuoi colleghi? Avete famiglia, pensate a campare".

Lombardo precisa che, a causa di tali circostanze, le famiglie dei carabinieri furono messe sotto protezione: fu istituito un servizio di vigilanza con macchine civetta sulle famiglie.

Sua moglie, per esempio, veniva seguita ovunque.

L'ex vicina di Anna Corona: 'Sapevano fosse casa mia e non di Corona'

L'ex vicina di Anna Corona ha dichiarato che i carabinieri, quando hanno ispezionato l'appartamento sbagliato nel 2004, erano consapevoli di farlo. Per la donna infatti, avrebbero saputo che la casa ispezionata non fosse quella di Anna Corona, bensì un appartamento diverso, appartenente appunto alla sua ex vicina.

A quest'ultima, i carabinieri avrebbero chiesto il permesso di entrare in casa e con lei avrebbero scambiato alcune parole riguardo una foto presente nell'appartamento e raffigurante un parente della donna defunto che i carabinieri avrebbero riconosciuto. L'elemento sospetto è che nel verbale fu invece scritto con certezza che a essere esaminata era stata la casa di Anna Corona. Dalla nuova testimonianza si desumerebbe, dunque, che l'ispezione dell'appartamento sbagliato non fu un errore inconsapevole: i carabinieri sarebbero stati consci di star esaminando l'appartamento di un'altra donna.