Ranieri Guerra fornisce la sua versione dei fatti tramite una lunga memoria difensiva, depositata alla Procura di Bergamo da parte di Roberto De Vita - legale del direttore vicario dell'Oms. Nella memoria si legge come Guerra avrebbe informato nel settembre del 2017 il Ministro (Beatrice Lorenzin, ndr) “dell'opportunità di costituire un gruppo di lavoro” volto ad aggiornare il Piano Pandemico influenzale senza poter poi seguirne gli stessi aggiornamenti in quanto a novembre dello stesso anno lasciò il suo incarico come Direttore della Prevenzione nel Ministero della Salute.
Guerra è indagato per aver fornito false informazioni ai pm riguardo quanto sostenuto nella testimonianza del 5 novembre 2020.
Presentata in tribunale la memoria difensiva di Guerra
Nel documento - che Blasting News ha potuto visionare - si legge come, in seguito alla “pubblicazione delle Linee Guida completate nel 2017 dall'Oms” a settembre dello stesso anno Guerra “ha ritenuto la necessità di rivedere in maniera organica e condivisa con le altre istituzioni interessate il Piano Pandemico Nazionale, informando il Ministro dell'opportunità di costituire un apposito gruppo di lavoro, formato da rappresentanti dell'Iss (istituto Superiore Della Salute), delle Università ed Enti di ricerca, delle Società Scientifiche e Ircss (Istituti Di Ricovero E Cura).
Tuttavia, nel successivo mese di novembre 2017 Guerra lascerà l'incarico di Direttore Generale presso il Ministero della Salute e, pertanto, non conoscerà né seguirà in alcun modo gli sviluppi o le sorti di tale progetto”. Inoltre - spiega la difesa - le Linee Guida dell'Oms datate 2017 non erano “cogenti in termini di immediato recepimento formale” così come si legge anche nella Rogatoria.
Aggiunge la difesa: “Pertanto, qualora si volesse valutare l’effettiva implementazione ed adeguamento dei piani italiani (per lo meno di quello o di quelli che sono stati attivati per indicazione del Ministro della Salute e/o del Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale) al momento dell’esplosione della pandemia da Covid19, tale valutazione dovrebbe prendere necessariamente a riferimento gli ultimi (rispetto all’epoca) orientamenti emanati dall’OMS ovvero: il “Pandemic Influenza Risk Management” di Maggio 2017; la “WHO Guidance for Surveillance during an Influenza Pandemic” del Novembre 2017, nonché “A checklist for pandemic influenza risk and impact management: building capacity for pandemic response” del Gennaio 2018 che, come sopra riportato, integra il testo del 2017 e sostituisce la checklist individuata nel 2005”.
“Verificare cosa è stato fatto a seguito della pubblicazione delle linee guida del 2017”
“Non si comprende, dunque, in cosa consisterebbe la presunta falsità riferita da Guerra al magistrato né tantomeno a quali responsabilità ‘omissive’ o addirittura ‘commissive’ si voglia far riferimento rispetto allo specifico tema di indagine rappresentato nella rogatoria", si legge nella memoria difensiva. Si sottolinea inoltre: “Qualora si vogliano accertare ‘eventuali condotte costitutive di reato’ commesse, nell’area territoriale di competenza, nell’ambito della gestione delle prime fasi dell’emergenza pandemica con particolare riguardo alle ‘questioni relative all’adozione, all’aggiornamento ed all’efficace implementazione, da parte delle autorità preposte alla tutela della salute pubblica, del piano pandemico nazionale’ si dovrebbe, se del caso, verificare cosa è stato fatto a seguito della pubblicazione delle linee guida del 2017 e delle ulteriori integrazioni successive.
In tal senso, si dovrebbe quindi verificare se l’attività avviata da Guerra a settembre 2017 sia stata proseguita da chi gli è succeduto a partire dal mese di novembre 2017 e come sia stata implementata la normativa nazionale sulla base dei coevi indirizzi sovranazionali”.
Guerra - afferma la difesa - non avrebbe avuto quindi “alcun ruolo né incarico specifico o determinante per ciò che riguarda genericamente e atecnicamente la gestione della pandemia” e invita i magistrati a 'verificare' quanto fatto successivamente alla pubblicazione delle nuove linee guida firmate Oms sulla prevenzione della pandemia.
Altro passaggio su cui insiste la difesa riguarda l'operato di Guerra: "Ad ogni buon conto, nel corso del periodo in cui il dr.
Guerra ha svolto l’incarico di Direttore Generale presso il Ministero della Salute – ovvero dal mese di ottobre 2014 al mese di novembre 2017 – numerose sono state le attività di implementazione e le azioni intraprese (per quanto di propria competenza) proprio alla luce delle diverse linee guida emanate non solo dall’OMS ma anche dall’autorità europea ECDC, soprattutto in tema di influenza, vaccini, formazione ed aggiornamento a livello centrale e coordinamento con le autorità sovranazionali. Il tema dell’influenza è stato oggetto di particolare attenzione ed interesse e all’emanazione di numerose circolari ed atti di disposizione interni è seguita una corrispondente attività di aggiornamento in tutti gli ambiti, anche attraverso la creazione di una nuova area tematica interamente dedicata all’argomento sul sito istituzionale"
Come sono andati i fatti
Recentemente Francesco Zambon - ex funzionario Oms - ha pubblicato un libro ("Il pesce piccolo") in cui fornisce la sua versione dei fatti sul caso che ha travolto sia l'Organizzazione Mondiale della Sanità che Ranieri Guerra, oltre al ministro della salute Roberto Speranza.
Guerra - come detto - è indagato dalla procura bergamasca, accusato di aver reso informazioni false lo scorso 5 novembre, durante l'audizione. All'interno della memoria, i legali, ribattono punto su punto alle accuse rivolte all'ex direttore vicario, sia per quanto riguarda il piano pandemico nazionale che su un rapporto dell'Oms, redatto da Zambon e poi ritirato, dal titolo "An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19". Quest'ultimo è uno degli argomenti che ha maggiormente alimentato il caso a livello mediatico.