Sono finite nel peggiore dei modi possibili le ricerche di Chiara Gualzetti, l’adolescente di 16 anni scomparsa nel nulla domenica 27 giugno: la ragazza è stata ritrovata ormai priva di vita in un campo nei dintorni dell’area di Monteveglio, che fa parte del comune di Valsamoggia, nel Bolognese. Sul corpo della giovane sono state riscontrate diverse ferite, presumibilmente dovute a una serie di coltellate alla gola e al torace: indagano su quanto accaduto sia la Procura ordinaria che quella per i minorenni di Bologna, che coordinano il lavoro dei carabinieri.

In particolare gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i movimenti di Chiara e i contatti che la 16enne aveva tenuto nelle ultime ore. L’inchiesta, già dopo poche ore, è arrivata a una svolta, mediante l’iscrizione nel registro degli indagati, con l’accusa di aver compiuto il delitto, di un amico minorenne della vittima. Interrogato nella notte di lunedì, il giovane avrebbe dapprima fatto alcune ammissioni, fino a confessare la propria colpevolezza.

Il corpo di Chiara è stato ritrovato in un campo a meno di un chilometro da casa

Il corpo di Chiara è stato individuato in un campo nei pressi di un bosco, situato a meno di un chilometro dall’abitazione in cui viveva con la famiglia, nell’area del parco dell’Abbazia di Monteveglio.

A fare la triste scoperta è stato un gruppo di volontari impegnato nelle ricerche della 16enne, partite in seguito agli appelli dei suoi familiari e coordinate dalla prefettura di Bologna. La ragazza abitava con i genitori nel paese di Monteveglio, situato ai piedi della collina sulla cui cima sorge l’abbazia, nei pressi di un minuscolo borgo medioevale.

Si tratta di una zona ricca di sentieri e molto frequentata nei fine settimana estivi: domenica scorsa molti escursionisti erano nei dintorni. Le indagini sulla vicenda dovranno stabilire anche da quanto tempo i resti di Chiara si trovavano nel punto in cui sono stati ritrovati.

Chiara è uscita di casa nella mattinata di domenica 27 giugno

A quanto pare, Chiara non è stata più vista dopo essere uscita di casa, nella mattinata di domenica 27 giugno. Dato che la figlia non era più tornata, i genitori avevano lanciato l’allarme, ma le prime battute di ricerca non avevano portato a nessun risultato positivo. Anche il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, aveva scritto sui social, chiedendo aiuto per riuscire a ritrovare la ragazza, che quando si è allontanata dall’abitazione indossava una maglia e dei pantaloncini neri. Gli investigatori hanno subito ipotizzato che la giovane dovesse incontrarsi con un amico, con cui avesse un appuntamento: seguendo questa pista sarebbero arrivati a sentire il ragazzo che durante l’interrogatorio avrebbe confessato il delitto.

Nel frattempo il padre di Chiara, Vincenzo, aveva lanciato sui social degli annunci per cercare nuovi volontari per facilitare le ricerche della 16enne, rivolgendosi anche a tutti coloro che avessero avuto informazioni sull’accaduto, con l’invito di informare subito i carabinieri e la polizia locale.

Il sindaco di Valsamoggia ha confermato il ritrovamento dei resti di Chiara

Nel pomeriggio di lunedì 28 giugno, con un post su Facebook, il primo cittadino di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, ha confermato il triste epilogo delle ricerche, con la scoperta del corpo di Chiara, parlando di una “tragedia per tutta la comunità” locale. Anche la ragazza scomparsa usava molto i social, come tutti i coetanei: nei suoi messaggi, oltre alle tipiche vicende di una 16enne, emerge un certo malessere per una serie di attenzioni eccessive che qualcuno le avrebbe rivolto in passato.