Duecento panetti di hashish, per un totale di venti chili di droga, sono stati sequestrati nella tarda serata di ieri, 23 giugno, dagli agenti della Squadra Falchi della Polizia di Cagliari. In manette, con la pesante accusa di traffico di sostanze stupefacenti, sono finiti due cagliaritani. Uno è un impiegato 42enne del Ministero della Difesa, incensurato. L'altro è invece un 33enne ambulante con qualche piccolo precedente alle spalle. La droga, una volta immessa nel mercato clandestino delle sostanze stupefacenti, avrebbe potuto fruttare oltre 200 mila euro.

Secondo i poliziotti la grande quantità di hashish sarebbe servita per rifornire il mercato cagliaritano della movida, molto attivo soprattutto in questo periodo estivo. La droga, una volta analizzata dagli specialisti, sarà distrutta. I due cagliaritani arrestati si trovano in una cella del carcere di Uta, in attesa di essere ascoltati dal magistrato che si occuperà del caso. Il 42enne ed il 33enne rischiano fino a vent'anni di carcere, considerando la grossa quantità di droga. E anche una multa fino a 260 mila euro.

Un blitz studiato a tavolino

I “Falchi” della Squadra mobile della questura di Cagliari, come spesso accade, da tempo controllavano i diversi movimenti che si svolgevano in particolare durante le ore notturne della movida cagliaritana.

Ultimamente poi ai poliziotti erano giunte alcune voci che parlavano di un grosso traffico di droga proprio nelle zone centrali di Cagliari. Traffico che, secondo le informazioni raccolte dai poliziotti, partiva da un appartamento di via Bragadin. Per questo motivo, dopo alcuni giorni di controlli e di appostamenti, la scorsa sera i “Falchi” della Mobile hanno deciso di appostarsi per capire che cosa stesse accadendo all'interno di quell''abitazione, tra l'altro presa da poco in affitto dal 33enne ambulante.

Ad un certo punto, i poliziotti hanno notato entrare all'interno del cortile condominiale un'automobile di grossa cilindrata. La vettura era guidata dal 42enne impiegato civile del Ministero della Difesa. L'uomo, una volta parcheggiato, sarebbe sceso dall'auto con un grosso borsone di colore rosso. Dopo pochi secondi nel cortile del condominio avrebbe fatto la sua apparizione il 33enne rivenditore ambulante.

Ed è proprio in questo preciso momento che – secondo quanto accertato dalla polizia – sarebbe avvenuto lo scambio della droga.

La consegna

Il 42enne avrebbe infatti consegnato all'ambulante 33enne il borsone, ricevendo in cambio un panetto di hashish preso proprio all'interno della valigia. A quel punto, mentre l'ambulante faceva rientro nel suo appartamento e l'impiegato saliva sulla sua auto, gli agenti della Mobile sono intervenuti e hanno bloccato i due che di certo non sia spettavano la visita dei poliziotti. A quel punto, infatti, è scattata la perquisizione e dal borsone sono saltati fuori ben 200 panetti, perfettamente sigillati uno per uno con il cellophane. Ogni panetto, da 100 grammi ciascuno, era marchiato con una sigla diversa, a seconda della qualità della droga.

I due chiaramente non hanno saputo giustificare il possesso della sostanza stupefacente e sono stati immediatamente ammanettati e portati in questura per i primi controlli di rito, prima di essere accompagnati nel carcere di Uta in attesa del processo. Secondo le accuse mosse dalla Procura, rischiano fino a venti anni di reclusione.