Nuovi elementi sembrano cancellare ogni speranza sulla sorte di Saman Abbas. Ora si scopre che la 18enne di origini pakistane scomparsa il 30 aprile da Novellara nella Bassa Reggiana dove viveva con la famiglia, aveva detto al fidanzato segreto, anche lui di origini pakistane, che temeva per la sua vita, mentre in una chat lo zio parla di un lavoro ben fatto.

Per gli inquirenti sarebbe stata uccisa. Da giorni, si cerca un corpo, non una persona in vita. Contro Saman, ci sarebbe stato un complotto di famiglia culminato in un omicidio. Ai genitori, due cugini, uno zio, tutti indagati, la Procura di Reggio Emilia contesta la premeditazione.

Avrebbero realizzato un 'delitto d'onore' perché la ragazza aveva rifiutato un matrimonio combinato.

Saman avvisò il fidanzato prima di sparire

Saman viveva nel terrore: il 30 aprile, giorno della sua scomparsa, inviò un messaggio vocale al fidanzato con cui voleva fuggire: "Non sono fiduciosa, se non mi faccio sentire per due giorni, allerta le forze dell’ordine", gli aveva detto. Gli aveva riferito di aver sentito sua madre parlare con i familiari dicendo che se una ragazza rifiuta di sottostare alle regole di vita pakistana, l'unica soluzione è ucciderla. Saman le avrebbe chiesto: "Mamma parli di me?". Sua madre avrebbe detto di star parlando in generale. La ragazza era certa che stessero parlando di lei, e quella stessa sera è scomparsa.

Il fidanzato che era stato minacciato da Shabbar Abbas, padre di Saman, ha riferito tutto ai carabinieri. Il matrimonio con un cugino in Pakistan si sarebbe dovuto svolgere il 22 dicembre, quattro giorni dopo il 18esimo compleanno di Saman che per questo era scappata. La ragazza si trovava in una comunità protetta: era tornata a casa, l'11 aprile, solo per recuperare i suoi documenti di identità che aveva il padre, per poi abbandonare definitivamente la famiglia.

Gli indagati, dopo la scomparsa della ragazza a fine aprile, si sono resi tutti irreperibili, eccetto Ikram Ijaz, uno dei cugini fermato in Francia, e del quale si attende l'estradizione. I coniugi Abbas sono volati in Pakistan. Lo zio e l'altro cugino della ragazza, si presume siano in Europa. Shabbar ha detto che il 10 giugno tornerà in Italia per chiarire tutto e che la figlia sarebbe in Belgio.

"Purtroppo riteniamo sia deceduta. Non darei nessun riscontro positivo a quello che ha detto il padre, abbiamo appurato che in Belgio non c'è la ragazza", ha detto la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi.

Lo zio avrebbe confessato al fratello minore di averla uccisa

"Abbiamo fatto un lavoro fatto bene". Questa frase che sarebbe stata scritta da Danish Hasnain, zio 33enne di Saman, in una chat rivolgendosi a una persona molto vicina a lui, sembrerebbe sorta di confessione implicita. Hasnain sarebbe stato l'esecutore materiale del delitto: avrebbe strangolato la nipote. Su questo punto, la procuratrice Chiesi si è limitata a dire: "Difficile sapere adesso chi è l'esecutore materiale, non sappiamo neppure la modalità".

Il fratello minore di Saman, ora in una comunità protetta, ha riferito che lo zio, temuto da tutti in famiglia, sarebbe stato un freddo pianificatore, avrebbe organizzato il progetto criminale e si sarebbe fatto consegnare dai genitori la nipote. A lui avrebbe detto di averla uccisa, ma non gli avrebbe voluto rivelare dove avrebbe nascosto il corpo. Il minore gli avrebbe chiesto del corpo per abbracciare la sorella per l'ultima volta. Il giovane ha riferito che il padre, al rientro dello zio, si sarebbe sentito male e avrebbe cominciato a piangere.

Scomparsa di Saman, un parte di verità sarebbe nei video

Le telecamere di sorveglianza dell'azienda agricola Le valli situata proprio accanto alla casa degli Abbas, il 29 aprile hanno registrato immagini in cui lo zio e due cugini di Saman camminano con una pala e altri attrezzi.

Avrebbero preparato la fossa dove seppellire la ragazza. Le immagini registrate la sera dopo, mostrano Saman che ha uno zainetto rosso, esce di casa con i suoi genitori e va verso le serre. Più tardi, si vedono i genitori tornare verso casa, senza la ragazza. Il padre ha il suo zainetto rosso .

Raggiunto telefonicamente in Pakistan da un giornalista de Il Resto del Carlino, Shabbar Abbas ha sostenuto che i suoi parenti la sera del 29 aprile erano usciti con la pala perché per via della pioggia, il principale dell'azienda agricola dove lavoravano tutti gli uomini della famiglia gli avrebbe chiesto di liberare i tubi di scolo delle serre otturati. Ma il proprietario dell'azienda ha dichiarato che è improbabile che le tre persone siano uscite per motivi di lavoro, perché lui non gli ha mai dato incarichi dopo le 19. La versione data dal padre di Saman sarebbe fantasiosa.