All'indomani della sparatoria costata la vita a due fratellini David e Daniel Fusinato (cinque e 10 anni) e al pensionato Salvatore Ranieri, 74 anni, ci si domanda se la strage potesse essere evitata. I residenti di Colle Romito, frazione di Ardea, Comune del litorale ad una quarantina di km da Roma, descrivono Andrea Pignani, il killer 35enne, come una persona instabile e pericolosa. Nel recente passato del giovane, che si è suicidato poco dopo il triplice omicidio, ci sarebbe stato anche un Tso. "Perché aveva la pistola?", si domandano, tutti, ora.

Del caso di Cronaca Nera si sta occupando il pm di Velletri Vincenzo Bufano.

Andrea Pignani era pericoloso, ma nessuno lo ha fermato

Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire cosa sia davvero accaduto nel pomeriggio di domenica 13 giugno nel parco delle Pleiadi del Consorzio di Ardea e che cosa abbia spinto Andrea Pignani ad aprire il fuoco ed a uccidere due bambini che giocavano ed un pensionato di Roma, ex autista dell’Atac, che si trovava a passare per caso in bicicletta.

A quanto si apprende, il killer, laureato in ingegneria informatica, ma senza lavoro da tempo, era una persona con problemi psichici, aggressiva e violenta. Nel 2019 si era trasferito con i genitori, dalla zona romana della Cecchignola a Colle Romito e, da allora - come riferiscono i residenti - nel quartiere erano iniziati i problemi: in più di un'occasione, infatti, Pignani aveva litigato e minacciato, anche brandendo un'arma (non è chiaro se vera o meno) contro gli altri consorziati.

Nel maggio dell'anno scorso, da quanto emerso, il 34enne era stato sottoposto anche a Tso (Trattamento sanitario obbligatorio). In quell'occasione, i militari, erano intervenuti nella villetta di famiglia su richiesta della madre Rita. La donna aveva raccontato che il figlio aveva dato in escandescenza e l'aveva minacciata con un coltello.

Ritornato a casa, però, il giovane avrebbe rifiutato qualsiasi cura o sostegno psicologico. Alcuni residenti sostengono di aver segnalato, negli ultimi mesi, il comportamento pericoloso di Pignani. Tuttavia, i carabinieri di Ardea non avrebbero mai ricevuto denunce formali.

'Perché Andrea Pignani aveva un pistola?'

Domenico Fusinato, il papà di Daniel e David, disperato, si è sfogato: "Per un po' di droga, a me, mi tengono ai domiciliari.

Questo, invece, aveva una pistola, ma nessuno lo controllava". Andrea Pignani, infatti, ha ucciso i due ragazzini, ed il pensionato che per primo ha provato a soccorrerli, con una beretta 7.65. Un'arma regolarmente denunciata dal padre (una guardia giurata deceduta nel novembre scorso), ma che mai sarebbe dovuta rimanere nelle mani del 35enne. "Mi chiedo perché - ha dichiarato attonito il presidente del consorzio di Colle Romito, Romano Catino - avesse accesso ad una pistola?".

Come sottolineato da diverse testate, l’inchiesta coordinata dal pm di Velletri, Vincenzo Bufano, si starebbe concentrando proprio su quella pistola. Nelle scorse ore, il magistrato ha deciso di aprire un fascicolo per il reato di omicidio.

Presto, però, potrebbero venire ipotizzati altri reati e la mamma e la sorella di Pignani potrebbero anche finire sotto accusa. La mamma di Andrea ha dichiarato di non aver riconsegnato la pistola del marito in quanto "non sapeva più dove fosse". Sembra, però, non risulti alcuna denuncia di smarrimento da parte della famiglia Pignani.