Svolta nel giallo di Temù. Il corpo rinvenuto sulla sponda del fiume Oglio domenica 8 agosto è quello di Laura Ziliani, ex vigilessa 55enne scomparsa dalla Valcamonica l'8 maggio scorso. La conferma di quanto gli inquirenti già sospettavano è arrivata nella giornata di giovedì 12 agosto, in seguito all'autopsia. Due delle tre figlie della donna e il fidanzato di una di loro, al momento, risultano indagati per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Del caso di Cronaca Nera si sta occupando la Procura di Brescia.

Il corpo rinvenuto è di Laura Ziliani

Il corpo ritrovato domenica mattina sulla ciclabile nei pressi del fiume Oglio, tra gli abitati di Vione e Temù, è quello di Laura Ziliani. La conferma è arrivata in seguito all'autopsia eseguita presso gli Spedali Civili di Brescia dal professor Andrea Verzeletti, consulente tecnico nominato dalla procura. All'esame hanno partecipato anche il perito incaricato dalla secondogenita (l'unica non indagata), dai fratelli e dalla madre dell'ex vigilessa e l'esperto scelto dai tre indagati. Da quanto si apprende, per l'identificazione sarebbero stati decisivi gli orecchini ancora ai lobi e una ciste sotto il piede destro. Sul corpo della 55enne non ci sarebbero segni di violenza.

Per stabilire le esatte cause del decesso, dunque, sarà necessario attendere i risultati degli esami tossicologici e degli organi interni.

L'equipe del dottor Verzelletti, dopo aver prelevato dal corpo in avanzato stato di decomposizione del materiale genetico ha eseguito anche la comparazione del Dna. Tuttavia, gli esiti arriveranno solo nei prossimi giorni.

Laura Ziliani forse uccisa per motivi economici

Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Alessio Bernardi - titolare del fascicolo aperto per il ritrovamento del cadavere - e in collaborazione con il pm Caty Bressanelli - titolare, invece, dell’inchiesta relativa alla scomparsa e alla morte di Laura Ziliani - non escludono che il corpo della 55enne fosse incastrato in una buca o nascosto in un anfratto.

La furia del torrente, ingrossato dai violenti temporali degli ultimi giorni, avrebbe poi dissotterrato e fatto riemergere i resti.

Laura Ziliani al momento della scomparsa non viveva più a Temù, dove per anni aveva fatto la vigilessa. Dopo la tragica scomparsa del marito, infatti, si era trasferita a Urago Mella (sempre in provincia di Brescia) con il nuovo compagno e la secondogenita e lavorava in comune, nella vicina Roncadelle. Tuttavia, grande appassionata di montagna ed escursioni, appena poteva tornava in Valcamonica, dove hanno casa le altre due sue figlie.

Gli investigatori, pur seguendo diverse piste, non escludono che la 55enne sia stata uccisa. Il 28 giugno scorso, infatti, la figlia 19enne di Laura, la maggiore di 27 anni e il fidanzato 30enne di quest'ultima sono stati indagati per omicidio e la loro villetta - da poco trasformata in bed and breakfast - è stata posta sotto sequestro. Pare che proprio l'apertura della struttura abbia creato disaccordi, anche per questioni economiche, in famiglia.