Trentamila piante di marijuana sequestrate, armi da guerra e anche denaro in contanti. Il sodalizio criminale finito in manette oggi, 30 settembre, secondo i carabinieri aveva messo in piedi una vera e propria organizzazione a delinquere specializzata nella produzione e nella vendita di marijuana che rendeva parecchio denaro. I carabinieri hanno infatti arrestato otto persone e altre 25 risultano indagate con l'accusa di "associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione di canapa indiana e anche alla vendita nel mercato illegale della droga", si legge nelle carte messe nero su bianco dalla Procura Distrettuale di Cagliari.
L’operazione, denominata dai carabinieri “Green Economy” ha avuto inizio 3 anni fa, nel 2018, e ha portato al sequestro di dieci piantagioni di marijuana fatte nascere in diversi paesi della Sardegna: Budoni, Padru, Bono, Serramanna, Pabillonis, San Teodoro, Orgosolo, Golfo Aranci e per finire Luogosanto. Nelle mani degli inquirenti sono finiti anche due fucili d’assalto: un mitragliatore M3A1 e un Kalashnikov Ak-47. Oltre che una pistola calibro 22 e una carabina. I carabinieri, oltre al quantitativo di marijuana, hanno anche sequestrato cocaina, sostanze da taglio e 10 mila euro in contanti.
Un sodalizio criminale
L’operazione messa a segno dai carabinieri ha portato all’arresto di diversi allevatori e imprenditori agricoli della provincia di Nuoro.
Si tratta di Marcello Gaia, Antonio Mangia, Mario Contu, Antonio Tolu e Maria Boi che – secondo gli inquirenti – sarebbero gli organizzatori e i promotori dell’associazione a delinquere, tutti rinchiusi in carcere. In manette sono finiti anche Franco Nanu, Corrado Gambuzza e Giuseppe Canu che sono stati costretti agli arresti domiciliari.
Nell’operazione è stato coinvolto anche Giampietro Piras, che è stato condannato all’obbligo di dimora. L’azione messa a segno all’alba di oggi ha visto coinvolti oltre 150 carabinieri appartenenti al Comando provinciale di Sassari, a quello di Cagliari, Nuoro e anche Oristano. Oltre che al supporto dello Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Sardegna, con la collaborazione delle unità cinofile di Abbasanta e dei colleghi del nucleo elicotteri di Olbia e di Cagliari.
Tutti coordinati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.
Piantagioni di marijuana
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’operazione denominata “Green Economy” ha avuto inizio tra l’ottobre del 2018 e il settembre del 2019. Gli investigatori dei carabinieri, infatti, attraverso certosine indagini scoprirono una vastissima piantagione di marijuana composta da circa diecimila piante di “erba”. Stupefacente sequestrato grazie all’ausilio di un elicottero in un terreno a Loiri Porto San Paolo, a due passi da Olbia. Terreno, tra l’altro, a disposizione di uno degli indagati. Questo è stato il campanello d’allarme che ha permesso ai carabinieri di sgominare il sodalizio criminale, che avrebbe gestito il traffico di sostanze stupefacenti in tutta la Sardegna.
C’era infatti chi si occupava della coltivazione e produzione della droga, chi si occupava di smerciarla all’ingrosso ai vari spacciatori e chi, infine, si occupava di rivenderla nel mercato clandestino con guadagni di migliaia di euro. Tra l’altro uno dei proprietari dei terreni coltivati, Marcello Gungui, era già stato condannato per omicidio e sui lui pendeva un mandato di cattura, reso ora esecutivo.