Pietro Genovese, 22 anni, da giovedì 21 ottobre non avrà più l'obbligo di dimora. Il figlio del regista Paolo Genovese che il 21 dicembre 2019 a Roma, in Corso Francia, investi e uccise due studentesse 16enni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, non ha più misure restrittive a suo carico e non dovrà più rispettare l'obbligo di dimora che gli è stato imposto lo scorso luglio. Tuttavia gli rimangono da scontare tre anni e sette mesi. Le modalità saranno stabilite dal Tribunale di Sorveglianza.

Pietro Genovese non sarà più agli arresti domiciliari

Decade l'obbligo di dimora per Pietro Genovese. I giudici della Corte d'appello di Roma - nel rispetto di quanto previsto dalla legge relativa alle sentenze passate in giudicato - hanno deciso di eliminare la misura restrittiva che gravava su di lui dall'8 luglio.

L'investitore di Gaia e Camilla, accusato del reato di omicidio stradale plurimo, era stato condannato in primo grado nel dicembre 2020, con rito abbreviato a otto anni dal Gup Gaspare Sturzo. Quest'estate però, accogliendo di fatto la richiesta di concordato presentata dai legali difensori di Genovese (gli avvocati Gianluca Tognozzi e Franco Coppi) la Corte d'Assise d'Appello ha condannato il giovane a cinque anni e quattro mesi.

Il ragazzo aveva l'obbligo di dimora nella sua città di residenza, Roma, con permanenza domiciliare dalle ore 22 alle 7 del mattino.

Ora che sono stati revocati gli arresti domiciliari, Pietro Genovese dovrà attendere che il Tribunale di Sorveglianza si pronunci sulle modalità in cui dovrà scontare il residuo di pena. Da quanto si apprende, non è escluso che il ragazzo possa venire affidato ai servizi sociali.

Pietro Genovese investì Gaia e Camilla durante una gara di sorpassi

Nel procedimento penale contro Pietro Genovese non figuravano più, come parte civile, le famiglie di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, in quanto dopo l'incidente hanno ottenuto un risarcimento.

I genitori di Camilla, attraverso il loro legale, l'avvocato Cesare Piraino, hanno dichiarato che si augurano che il Tribunale di Sorveglianza valuti l'istanza di affidamento ai servizi sociali con serietà, serenità e rigore.

Secondo quanto ricostruito durante il processo, Gaia e Camilla vennero "falciate dall'auto di Pietro Genovese, impegnate in una gara di sorpassi". Le due amiche sedicenni, la notte del 21 dicembre 2019, stavano rientrando a casa dopo aver trascorso una serata a festeggiare l'inizio delle vacanze di Natale. Secondo il Gup le ragazzine non commisero nessun azzardo in quanto stavano attraversando Corso Francia sulle strisce pedonali, a semaforo verde.