Il 34enne ivoriano Rudy Guede da qualche giorno è un libero cittadino: condannato per concorso con ignoti in omicidio, ha scontato 13 anni di reclusione per il delitto di Perugia: la notte di Halloween del 2007 la studentessa 21enne Meredith Kercher fu trovata sgozzata nella casa dove viveva con altre ragazze. Fu l'inizio di un caso giudiziario e mediatico senza precedenti.

Scarcerato, Rudy Guede ha detto di volere essere dimenticato. Ma prima che ciò accada, ha rilasciato un'intervista esclusiva al quotidiano inglese Sun in cui sembra abbia voluto regolare i conti a distanza con gli ex imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Guede: 'Non sono stato io a infliggere le ferite fatali'

Uscito dal carcere di Viterbo da una settimana, Guede ha voluto dialogare con la stampa e ha scelto quella britannica. Forse perché Meredith Kercher era inglese e in Inghilterra vivono i suoi familiari. Il 34enne che si è sempre proclamato innocente, ha rivolto il suo pensiero alla famiglia Kercher, affermando di essere molto dispiaciuto per la perdita di Meredith. Ha raccontato di aver scritto una lettera ai familiari, ma di rendersi conto che è troppo tardi per chiedere scusa di non aver fatto abbastanza per salvare la ragazza. Ha sostenuto di aver cercato di salvarla, non di ucciderla, e che Il tribunale ha accertato il fatto che avrebbe cercato di salvarla tamponando le ferite con degli asciugamani.

Questo, a suo dire, avrebbe spiegato all'epoca la presenza sulle sue mani del sangue della ragazza.

Ha poi detto di essere stato condannato per complicità in un omicidio perché c'era il suo Dna, ma i documenti processuali raccontano "che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali". Alla domanda se gli altri siano Knox e Sollecito, scagionati dopo quattro anni di carcere, ha invitato a leggere i documenti aggiungendo: "Io so la verità e anche Amanda Knox la conosce".

Guede, sconto di pena per buona condotta

Guede è l'unico a essere stato condannato per il delitto di Perugia. Il magistrato di sorveglianza di Viterbo ha accolto la richiesta formulata dalla difesa di sconto di pena e scarcerazione anticipata di 45 giorni per la buona condotta avuta dal 34enne durante tutta la detenzione. Guede ha portato a termine il percorso di rieducazione senza nessuna sbavatura.

Gli ultimi due anni li ha trascorsi in affidamento ai servizi sociali: la mattina lavorava come volontario alla mensa della Caritas, il pomeriggio faceva il bibliotecario presso il Centro di studi criminologici di Viterbo. Nel frattempo, in carcere si è laureato con 110 e lode in Sociologia.

Il termine naturale di fine pena era previsto per gennaio del 2022. L'ordinamento penitenziario italiano consente ai detenuti di richiedere uno sconto di 45 giorni per motivi di buona condotta ogni semestre. "Se lo merita, ha fatto un percorso di recupero straordinario in carcere. Quale che sia la verità di questa terribile storia, si è ampiamente riscattato e merita di essere inserito nella società”, il commento della giornalista Franca Leosini che lo intervistò nel 2016 in carcere.

Condannato a 16 anni con rito abbreviato nel 2010, l'ivoriano aveva già avuto uno sconto di pena di tre anni.

Non si saprà mai con chi commise omicidio: in una complessa e assai controversa storia processuale, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, già condannati a 28 e 25 anni di reclusione, sono stati assolti in via definitiva dopo che la Cassazione nel 2015 ha annullato la seconda sentenza della Corte d'Appello. Ultima verità giudiziaria: in fase di indagine preliminare ci furono troppi errori, è mancata l'acquisizione di prove certe. Guede ha sempre sostenuto di aver trovato Meredith in fin di vita uscito dal bagno del suo appartamento. Ma la notte dell'omicidio scappò in Germania e fu arrestato 20 giorni dopo.

Fu identificato grazie all'impronta di una mano insanguinata su un cuscino e attraverso le tracce del suo Dna.

Guede libero, esternazioni degli ex imputati

Nei giorni scorsi, dopo aver appreso della scarcerazione anticipata, i due ex imputati Knox e Sollecito si sono lasciati andare a esternazioni polemiche. In un lungo sfogo via Twitter, Amanda Knox ha scritto: "Deve ancora dire la verità: lo faccia ora per tutti quelli che ha fatto soffrire". E ancora: "Guede ha agito da solo". Per Knox lui è "l’uomo che ha ucciso Meredith Kercher e ha incolpato un’innocente ragazza americana".

La 34enne lamenta che le accuse di Guede le sono costate quattro anni di carcere: lo perdonerebbe solo se fosse lui a chiedere perdono: "Se mostrasse vero rimorso lo applaudirei, gli augurerei ogni bene ed esorterei gli altri a guardare la sua umanità". A sua volta, Raffaele Sollecito ha detto di essere amareggiato perché l'ivoriano non avrebbe mai detto la verità e non si è mai pentito.