La crescita di contagi da Covid degli ultimi giorni, dovuto soprattutto alla rapida diffusione della variante Omicron, ha spinto il governo a convocare il Comitato tecnico scientifico per mercoledì 29 dicembre. La preoccupazione principale è che in breve tempo, con le attuali regole sulla quarantena, si potrebbero avere milioni di persone in isolamento con il rischio di paralizzare il Paese. Pertanto si ipotizza di modificare queste regole, alla stregua di quanto già avvenuto negli Usa dove l'isolamento dei positivi asintomatici è stato ridotto da 10 a 5 giorni.

Come funziona oggi la quarantena in Italia?

Attualmente, chi è venuto in contatto con un positivo deve rimanere in isolamento per 7 giorni (se vaccinato) o per 10 giorni (se non vaccinato) dalla data dell'ultima esposizione al caso. Al termine di questo periodo, l'esecuzione di un test antigenico o molecolare con risultato negativo consente alla persona di rientrare in comunità o al lavoro.

In quest'ultimo caso, il periodo di assenza può essere coperto tramite un certificato medico. L'intera procedura si svolge sotto la sorveglianza del medico dell'azienda sanitaria di cui fa parte il quarantenato.

L'ipotesi di 'quarantena ridotta' per i vaccinati con terza dose

La proposta giunta sul tavolo del governo è quella di ridurre fra i tre e i cinque giorni la quarantena per i vaccinati con terza dose che siano venuti in contatto con un positivo.

Per essere considerato un "contatto stretto", infatti, basta una semplice stretta di mano o l'essere stati (anche per poco tempo) in spazi chiusi senza mascherina con una persona poi risultata positiva al Coronavirus.

Si tratta, evidentemente, di situazioni sempre più frequenti che nel giro di una ventina di giorni rischiano, data anche l'elevata diffusività di Omicron, di lasciare "fino a 10 milioni di italiani in isolamento".

A ipotizzarlo è Matteo Bassetti, infettivologo dell'Ospedale San Martino di Genova, secondo cui serve un nuovo approccio per affrontare il Covid poiché "per i vaccinati la malattia è diversa ed è attenuata". In previsione della riunione del Cts, anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid, ha confermato che le regole sulla quarantena sono oggetto di riflessione.

Opinioni discordanti

La proposta della quarantena ridotta trova d'accordo molti governatori, a cominciare da quelli del Nord. Il presidente della Liguria Giovanni Toti, riprendendo le posizioni di Bassetti, auspica che si cambino al più presto le regole "prima che si blocchi un intero Paese". Dello stesso avviso il governatore del Veneto Luca Zaia, secondo cui la quarantena per chi è vaccinato "va rivista". Anche per il governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga è necessario rivedere le regole della quarantena, che dovrebbe essere "ridotta o tolta soprattutto per quelli che hanno la terza dose".

Del medesimo parere dei governatori sono anche diversi esperti e scienziati.

Secondo il virologo dell'Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, le precedenti indicazioni circa la quarantena "andavano bene con una contagiosità diversa", ma in questo momento "dobbiamo pensare a modelli differenti". Della necessità di rivedere i protocolli parla anche la microbiologa dell'ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, per la quale finalmente il Covid si sta trasformando "in una patologia molto attenuata, se non addirittura asintomatica".

Più cauto, invece, si mostra il ministero della Salute. Per il sottosegretario Pierpaolo Sileri, rivedere le regole della quarantena è necessario "ma non in questo momento" poiché servono dati più dettagliati sull'aggressività di Omicron.

Se ne potrebbe riparlare, aggiunge Sileri, "tra 7-10 giorni" e forse anche "prima della riapertura delle scuole". A frenare è anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro Roberto Speranza, secondo cui un'eventuale revisione della quarantena va decisa "non sulla base di sensazioni" ma sulla base di modelli precisi in grado di stimarne l'impatto sulla circolazione del virus e sul sistema sanitario.