Un operaio di circa 50 anni ha perso la vita questa mattina, dopo essere caduto da un'impalcatura, a Roma in via Merulana. Del tutto inutili i soccorsi subito allertati dai colleghi: l'uomo è morto sul colpo.

L'area attorno al palazzo, su cui si stavano eseguendo dei lavori di ristrutturazione, è stata transennata. Gli agenti del commissariato di polizia e i vigili del fuoco hanno effettuato i rilievi per verificare la dinamica esatta dell'incidente e accertare eventuali violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro.

L'assessore al Lavoro di Roma sul luogo dell'incidente

"Ancora un incidente mortale in un cantiere della nostra città. Un elenco di vittime inaccettabile sul quale non ci possiamo rassegnare". Ha esordito con queste parole Claudia Pratelli, assessore alla Formazione e Lavoro del comune di Roma, quando stamattina si è recata sul luogo in cui è avvenuta la tragedia. Il numero degli incidenti sul lavoro, il più delle volte con esito fatale, è in rapida ascesa, come sottolineato dalla stessa Pratelli. Lavoratori e sindacati chiedono da tempo azioni concrete e rapide per garantire che i dipendenti delle aziende siano messi nella condizione di svolgere la loro attività in tutta sicurezza.

L'assessore Pratelli ha poi espresso il proprio cordoglio e quello di tutta la città alla famiglia dell'operaio deceduto.

Pochi ispettori e imprese non in regola: il quadro italiano

La notizia dell'incidente mortale avvenuto a Roma arriva a meno di 10 giorni di distanza dalla tragedia di Torino, dove hanno perso la vita tre operai, precipitando da una gru crollata improvvisamente.

Sono più di 1000, stando ai dati INAIL, gli uomini e le donne morti nei luoghi in cui lavoravano, durante il 2021.

Il tratto comune agli incidenti è quasi sempre lo stesso: il mancato rispetto delle normative sulla sicurezza. "Il dramma di questo settore - ha affermato Agostino Calcagno, segretario Feneal Uil - è che nella quasi totalità dei casi non viene applicato il contratto edile. Questo fa sì che le ore di formazione sulla sicurezza previste dalla legge non ci siano.

Allo stesso modo non sono presenti le misure di sicurezza obbligatorie". A ciò si aggiunge anche il numero esiguo di ispettori che dovrebbero controllare e segnalare le aziende irregolari: "Attualmente, con le forze a disposizione, si riesce a controllare solo il 5% delle aziende e anche se il governo si è impegnato su questo fronte, tramite nuove assunzioni, i novemila ispettori previsti sono sempre pochi", conclude Calcagno.

Il dato è stato, tra l'altro, confermato dalle dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa, da Bruno Giordano, direttore dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro: "Dai risultati dell'attività di vigilanza svolta negli ultimi mesi, risulta che ben nove imprese edili su dieci non sono in regola".