Hanno fatto scalpore le dichiarazioni rilasciate al quotidiano inglese The Sun da Rudy Guede – subito dopo essere uscito definitivamente dal carcere – a proposito del delitto di Meredith Kercher. L’ivoriano è tornato sulla vicenda per la quale era stato condannato, in via definitiva, a 16 anni di prigione, mediante rito abbreviato, ribadendo di non essere l’autore materiale dell’omicidio. Inoltre per Rudy, Raffaele Sollecito e Amanda Knox non avrebbero mai detto tutta la verità sul caso. Questa versione dei fatti di Guede ha provocato la pronta reazione di Sollecito: in una dichiarazione rilasciata a Fanpage, lo ha accusato di continuare a mentire sulla vicenda per i propri interessi, arrivando ad incolpare degli innocenti per l’assassinio di Meredith.
Tuttavia, secondo Sollecito, in realtà gli atti processuali dimostrerebbero come l’ivoriano abbia agito da solo.
Il delitto di Meredith Kercher
La studentessa inglese Meredith Kercher è stata uccisa nella notte tra il 1° e il 2 novembre del 2007 a Perugia. Questo caso di Cronaca Nera ha avuto rilievo internazionale: al termine del processo Rudy Guede è stato condannato, utilizzando la formula “al di là di ogni ragionevole dubbio”. La sentenza spiegava come l’ivoriano avesse agito in concorso con altre persone: come suoi complici nel delitto erano stati individuati l’americana Amanda Knox e Raffaele Sollecito, fidanzato della ragazza all’epoca dei fatti. Tuttavia i due giovani sono stati assolti per non aver commesso il fatto, al termine di un lungo iter giudiziario durato cinque anni, di cui quattro passati dalla coppia in carcere.
I dibattimenti sull’assassinio di Meredith sono stati caratterizzati dall’assenza di una prova schiacciante, in grado di inchiodare il colpevole, basandosi invece esclusivamente su una serie di indizi.
Le parole di Guede sulla vicenda di Meredith
Rudy Guede ha ammesso di essere stato presente quella notte sulla scena del crimine, ma ha sempre negato di aver avuto un ruolo diretto nel delitto di Meredith.
Tuttavia la sua versione dei fatti non è stata ritenuta veritiera, tanto da essere stato condannato a 16 anni di carcere per l’accaduto. Una volta tornato in libertà, l’ivoriano ha ribadito di essere stato incriminato in quanto complice nell’omicidio, a causa del riscontro di alcune tracce del suo Dna. Tuttavia per Guede le carte processuali dimostrerebbero che nella villetta di Perugia erano presenti anche altre persone e che non sarebbe stato lui a ferire mortalmente la vittima; inoltre le sue mani sarebbero state sporche di sangue perché avrebbe provato a salvare Meredith, non ad ammazzarla.
Ma le parole che hanno infuocato le polemiche sono state quelle riferite ad Amanda e Raffaele, con l’invito a rileggere bene i documenti e a raccontare dopo anni la verità sull’accaduto.
Raffaele Sollecito ha invitato Guede a mostrare maggiore rispetto per i parenti di Meredith
Nella sua replica, Raffaele Sollecito sostiene che Rudy Guede abbia rilasciato certe dichiarazioni solo per continuare a difendere quel briciolo di credibilità che si sarebbe creato appoggiando incondizionatamente le tesi della procura, avvalorando delle indagini piene di errori e di ipotesi fantasiose. Per Sollecito, invece di citare stralci di sentenze, Guede dovrebbe limitarsi a parlare di ciò che sa. Inoltre Sollecito elenca alcune parti della ricostruzione fatta dagli inquirenti a suo avviso non veritiere, come la successione dei fendenti inferti a Meredith o l’ipotesi dell’utilizzo di più coltelli.
"È tristissimo pensare che questo individuo - ha affermato Sollecito - anziché avere rispetto per una famiglia che ha distrutto, mostrando costrizione e pentimento, continui ancora a raccontare menzogne, accusando altri di un orrendo delitto, che gli atti processuali dimostrano, che ha commesso da solo".