L'agenzia immobiliare di lusso è tornata alla carica a Roma nord. Dopo le polemiche suscitate a causa dei cartelli pubblicitari in cui si leggeva "Ciao povery" oppure "Solo per chi ha i domestici", l'agenzia è scesa in strada con una nuova pubblicità.
'Volevamo vendere casone'
Nei primi giorni di dicembre per le strade di Roma nord sono cominciati ad apparire degli strani cartelloni pubblicitari che hanno suscitato curiosità da parte dei romani. Una campagna pubblicitaria che recitava "Ciao Povery", poi "per diventare di Roma nord" e non era chiaro a cosa facesse riferimento.
Quando poi si è capito che si trattava di un'agenzia immobiliare di lusso che in modo sarcastico voleva far capire il proprio target di clientela di riferimento, si sono scatenate le reazioni più disparate contro questo modo di fare marketing ritenuto piuttosto snob. Ora per le vie dei quartieri bene della Capitale, nello specifico Della Vittoria, Prati, Flaminio e Parioli, sono apparsi nuovi messaggi e non è detto che stiano per comparire anche nel resto di Roma Nord. Il nuovo slogan è "Volevamo vendere casone, ma è successo un casino" e, come accaduto in precedenza, la scritta è a caratteri cubitali di colore nero su sfondo, ovviamente, oro.
La risposta dell'agenzia dopo 'Ciao povery'
In seguito alle numerose polemiche dopo la prima campagna pubblicitaria, l'agenzia immobiliare aveva risposto attraverso un post su Facebook spiegando che il loro intento non era assolutamente quello di "denigrare o peggio ancora discriminare" ed avevano aggiunto di rivolgersi "a un mercato, quello degli immobili di lusso, che è elitario per definizione.
Quindi ogni attacco semplicistico in stile ‘state offendendo i poveri’ è infondato e anche fuori luogo”. L'agenzia aveva presentato la precedente campagna pubblicitaria dal tono classista con lo slogan “Quando la riccanza chiama, noi rispondiamo”, ma stando alle loro parole non aveva intenzione di offendere chi non ha dimora.
C'era stato chi aveva annunciato il ricorso
"Ciao povery" aveva suscitato soprattutto sentimenti di rabbia e indignazione da parte dei romani (e non solo), i quali sui social avevano dato sfogo alle loro reazioni attraverso meme, commenti ironici e sfottò. Tra i tanti tweet di protesta si leggeva anche "Vi auguro un giorno di essere i domestici di qualcuno".
Mentre “Oltraggioso e immorale” è stato il commento dell’assessore al Decoro del II Municipio, Rino Fabiano, il primo a chiedere la rimozione dei manifesti affissi ai Parioli, Prati e quartiere Trieste. E poi c'era stata la risposta dell'associazione Nonna Roma, che nel quotidiano si occupa di aiutare persone con difficoltà abitative, che aveva annunciato di presentare un esposto all'IAP (istituto per l’autodisciplina pubblicitaria).