Claudio Cesaris, 68 anni, davanti al Gip di Viterbo Savina Poli, ha ammesso di aver sparato, alle Saline di Tarquinia Lido, a Dario Angeletti, professore universitario di biologia marina 50enne.
L'uomo, tecnico di laboratorio dell'Università di Pavia ora in pensione, avrebbe ucciso quello che lui considerava un rivale d'amore non con premeditazione, ma in preda a un raptus di gelosia. "Non conoscevo Dario", ha puntualizzato. Il caso di Cronaca Nera è seguito dalla Procura di Civitavecchia (Roma), competente per territorio.
La confessione
Nella giornata di venerdì 10 dicembre è scattata, nei confronti di Claudio Cesaris, la misura cautelare in carcere.
Il 68enne, accusato di omicidio volontario, a causa delle sue precarie condizioni di salute si trova ancora nel reparto detentivo dell’ospedale di Viterbo. Tuttavia, nelle scorse ore, il tecnico di laboratorio d'origine milanese, è stato comunque ascoltato dagli inquirenti.
Assistito dal suo legale, l'avvocato viterbese Andrea Fabbio, Cesaris ha risposto a tutte le domande del Gip e ha ammesso il delitto del professor Angeletti, associato all'università della Tuscia.
All'inizio del suo racconto, però, ha dichiarato: “Non conoscevo Dario". Il 68enne ha dichiarato di non aver conosciuto di persona il biologo marino ma di vederlo spesso, anzi "troppo spesso", in compagnia di Adriana, la ricercatrice con la quale aveva avuto una relazione ormai chiusa.
Per non si sa quale motivo, nella testa del pensionato si sarebbe fatta strada l'idea che Angeletti fosse un ostacolo, un rivale d'amore.
L'avvocato: 'Non c’è stata alcuna premeditazione, ma raptus di gelosia'
Claudio Cesaris, separato e padre di una ragazza di 29 anni, stando a quanto ricostruito, dopo aver concluso la sua carriera lavorativa all'Università di Pavia, ha iniziato a trascorrere il suo tempo tra Viterbo e Tarquinia.
A portarlo nell'alto Lazio sarebbero state la passione per l'ornitologia e l'amore per una donna, Adriana, ricercatrice appassionata di zoologia in servizio al dipartimento Deb dell'Unitus (l'università della Tuscia), lo stesso in cui lavorava Angeletti.
Per stare più vicino a questa donna, con la quale avrebbe avuto, in passato una relazione lunga 4 anni, e per cercare di riconquistarla, Cesaris avrebbe preso un appartamento in affitto a San Martino al Cimino, frazione di Viterbo.
Qui sarebbe arrivato a spiare, pedinare e controllare ogni movimento della donna.
Poi, il 68enne ha raccontato quanto accaduto martedì 7 dicembre alle Saline, l'incontro il suo professore 50enne e l'omicidio del suo presunto rivale in amore. Claudio Cesaris ha precisato di aver sparato solamente perché "aveva la pistola in tasca". Una pistola che, a suo dire, non sarebbe stata denunciata perché trovata durante un'escursione lontano da Viterbo.
Confermando il fermo dell'ex tecnico universitario, l'avvocato Fabbio ha puntualizzato: "Non c’è stata alcuna premeditazione, ma un’azione dettata da raptus di gelosia”.