Tutto il mondo dello sport é rimasto con il fiato sospeso per giorni, in attesa della sentenza che é arrivata nella notte del 10 gennaio. Dopo 4 giorni in cui Novak Djokovic é stato obbligato a soggiornare all'interno del Park Hotel, il giudice Anthony Kelly ha deciso che può restare in Australia e disputare l'Australian Open. Una decisione che divide l'opinione pubblica in due correnti di pensiero: quelli pro e quelli contro Novak. Il colpo di scena, però, potrebbe arrivare oggi: il ministero dell'Immigrazione ha impugnato la sentenza e ha tutte le intenzioni di fermare il cammino del tennista verso la partecipazione all'Australian Open.

Sembrerebbe infatti che ci siano forti dubbi sulla positività del tennista del 16 dicembre in quanto, due giorni dopo, ha partecipato a un servizio fotografico per la consegna del premio sportivo 2021.

La prima conferenza della famiglia di Novak

A sostenere fin dall'inizio il numero 1 al mondo, c'é stata la sua famiglia, la quale é voluta intervenire pubblicamente in sua difesa, attraverso la conferenza stampa che si é tenuta a Belgrado. Il padre, davanti ai microfoni definisce il figlio come il "leader del mondo libertario" e sostiene che tutto ciò che si sta verificando non é altro che una lotta politica che non ha nulla a che vedere con lo sport. La famiglia del tennista, ribadisce che Novak non ha violato nessuna legge o regolamento per poter entrare in Australia e che ha tutto il diritto di giocare gli Australian Open.

Una conferenza infuocata in cui non viene risparmiato nemmeno il Premier australiano Scott Morrison, definito dal padre di Novak uno "svergognato" che attacca il simbolo del "mondo libero".

Le parole di Rafael Nadal

Subito dopo la vittoria al torneo ATP 250 di Melbourne, Rafael Nadal aveva detto di Novak: "Avrebbe potuto evitare tutto questo vaccinandosi.

Conosceva le regole del gioco. Da un lato mi dispiace per lui ma dall'altro conosceva le regole". Parole molto chiare e dirette che non lasciavano spazio a fraintendimenti ma che una volta arrivata la sentenza sembrano quasi spazzate via da nuove dichiarazioni in cui, invece, sostiene il suo antagonista. "Giusto che Djokovic giochi gli Australian Open.

La giustizia ha parlato e credo che sia la cosa più giusta". Una diplomazia che difficilmente vedremo in campo a Melbourne, qualora i due si dovessero trovare l'uno contro l'altro.

Novak Djokovic rompe il silenzio sui social

"Sono lieto e grato che il giudice abbia annullato la mia cancellazione del visto. Nonostante tutto quello che é successo la scorsa settimana, voglio restare e provare a competere agli Australian Open". Novak comunica così la decisione del giudice Kelly e lo fa attraverso il suo profilo Facebook. Decisione che però potrebbe essere ribaltata dopo le ultime indiscrezioni che riguardano le false dichiarazioni rilasciate dallo stesso Novak.

Alla domanda: "Ha viaggiato nei 14 giorni precedenti al volo?", il tennista ha risposto "no" ma i suoi profili social dimostrano che il 18 dicembre si trovava a Belgrado per la consegna del premio sportivo dell'anno 2021. Se ciò che hanno dichiarato gli avvocati fosse vero, ossia che Novak ha fatto un test PCR il 16 dicembre alle 13:00, ricevendo risultato positivo alle 20:00, sarebbe dovuto restare in quarantena fino al 30 dicembre.