C’è un nuovo colpo di scena nel caso di Teodosio Losito, lo sceneggiatore di tante fiction di successo, che si sarebbe tolto la vita a 53 anni nel 2019, mentre si trovava nella villa a Zagarolo di proprietà dell’ex compagno Alberto Tarallo, noto produttore e creatore della società Ares Film. Il testamento di Losito sarebbe un falso, dato che la calligrafia e la firma del defunto sarebbero state imitate. Nella scrittura Tarallo era nominato come erede universale: per questo motivo la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo per cinque milioni di euro sui beni del produttore, indagato per falso.
Infatti sarebbe stato lui a predisporre il documento per poter sottrarre l’eredità ai parenti dell’ex compagno.
Sarebbero false anche alcune lettere in cui Losito preannunciava l’intenzione di togliersi la vita
Secondo Tarallo, fino a pochi anni fa uno degli uomini più potenti nell'industria cinematografica in Italia, sarebbe stato Losito a consegnare il testamento a un notaio; tuttavia gli inquirenti non possono provare la veridicità di questa affermazione, perché nel frattempo anche il notaio è deceduto. Inoltre una perizia calligrafica avrebbe indicato come false anche alcune delle lettere nelle quali lo sceneggiatore preannunciava di volersi togliere la vita, mostrate da Tarallo in alcuni programmi televisivi.
Numerosi i beni sequestrati al produttore, difeso dall’avvocatessa Daria Pesce: tra questi un conto corrente, quote di tre società, una vettura e una polizza assicurativa che la vittima aveva lasciato al fratello, sulla quale da tempo si combatte un contenzioso civile.
Inoltre sono diversi gli immobili confiscati, tra i quali anche la villa a Zagarolo e l’appartamento di Milano utilizzato dalla deputata di Forza Italia Patrizia Marrocco, una dei fondatrici – con Tarallo e Losito – della Ares Film
Le indagini sono partite dalla denuncia del fratello di Losito
Quindi, come riporta Repubblica, secondo i magistrati il testamento e le ultime lettere di Losito in realtà "appartengono tutte a un'unica mano, quella di Alberto Tarallo".
I legali del produttore criticano i pm, anticipando l’intenzione di richiedere una nuova perizia sugli scritti. Le indagini sono partite mesi fa dalla denuncia del fratello di Teo Losito, che ha sempre espresso dei dubbi sulla circostanza che lo sceneggiatore si fosse tolto la vita, criticando il comportamento di Tarallo, che a suo dire è sempre sembrato interessato solamente al denaro. L’8 gennaio del 2019 Losito fu trovato impiccato con un foulard della madre a un termosifone della villa di Zagarolo: Tarallo e l’attore Andrea Marras provarono a rianimarlo, dopo averlo coricato su un letto, e poi chiamarono i soccorsi.
Del decesso di Losito si è parlato anche nella casa del Grande Fratello Vip
Nei mesi scorsi è partita un’indagine per il reato di istigazione al suicidio, complicata dalla circostanza che non esistono immagini scattate subito dopo il ritrovamento, mentre i magistrati all’epoca non disposero l’autopsia sul corpo della vittima. Nel corso del tempo diversi attori come Giuliana De Sio, Manuela Arcuri, Nancy Brilli, Gabriel Garko, Eva Grimaldi e Barbara D'Urso sono sfilati davanti al pm Carlo Villani per rilasciare una testimonianza in qualità di "persone informate sui fatti". Del resto il decesso dello sceneggiatore era stato anche al centro di un breve scambio avvenuto l’anno scorso davanti alle telecamere nella casa del Grande Fratello Vip, nel quale Rosalinda Cannavò, in arte Adua Del Vesco, aveva espresso al collega Massimiliano Morra i suoi dubbi sull’ipotesi di un suicidio, sostenendo anche di conoscere l’artefice della messinscena.
Improvvisamente la vicenda aveva assunto i toni di quelle fiction di successo prodotte da Ares Film, come Il bello delle donne o L’onore e il rispetto, prima che la società entrasse in crisi. Gli inquirenti indagano anche sul fallimento della casa di produzione, ufficializzato nel dicembre 2020, diversi mesi dopo il decesso dell'amministratore e sceneggiatore Teodosio Losito.