"Sono sereno e tranquillo in quanto estraneo a questa storia". A parlare è Sebastiano Visintin, il marito 72enne di Liliana Resinovich, l'ex dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia ritrovata senza vita nei pressi dell'ex ospedale di Trieste mercoledì 5 gennaio. Nei giorni scorsi sono stati annunciati nuovi accertamenti tecnici irripetibili su alcuni oggetti rinvenuti accanto al corpo della 63enne.

Nuovi accertamenti

Sebastiano Visentin, fotografo ormai in pensione, nei giorni scorsi ha ricevuto l'atto che gli ha notificato, in qualità di parte offesa, l'esecuzione di nuovi esami non ripetibili su alcuni reperti rinvenuti accanto al corpo della moglie Liliana.

In particolar modo, la polizia Scientifica si concentrerà sui sacchi neri trovati addosso alla 63enne e a una bottiglietta di plastica contenente un liquido non meglio identificato repertata nelle immediate vicinanze. Gli accertamenti - che potrebbero isolare impronte o tracce biologiche fondamentali per comprendere cosa sia accaduto alla donna - verranno effettuati a partire da giovedì 3 febbraio, a Padova, nei laboratori chimici del Gabinetto inter-regionale della Polizia Scientifica del Triveneto. Agli esami, da quanto si è appreso, parteciperanno anche dei rappresentanti incaricati da Sebastiano Visintin. Il pensionato ha nominato, come difensore di fiducia, il legale Paolo Bevilacqua.

Per ora, come è noto, l'autopsia eseguita dall'equipe di Fulvio Costantinides, non ha stabilito con certezza le cause e le circostanze che hanno portato alla morte Liliana.

Per questo, si attendono con trepidazione i risultati dei test tossicologici.

Il marito di Liliana ribadisce la sua estraneità alla vicenda

Il marito di Liliana non ha riconosciuto la bottiglietta ritrovata nei pressi dell'ospedale psichiatrico. "Potrebbe essere un rifiuto abbandonato" si è limitato a commentare ricordando che la zona è piuttosto frequentata.

L'uomo, nelle scorse ore, ha voluto ribadire la sua totale estraneità alla vicenda. "Dentro di me - ha affermato - sono tranquillo e sereno perché io sono estraneo a questa storia. Poi Sebastiano, commosso, ha aggiunto che, senza la sua Lilly, la sua vita è ormai rovinata.

Il 25 gennaio si sono svolte, in forma privata, le esequie di Liliana Resinovich.

A margine della funzione, il marito aveva dichiarato di sentirsi infangato. "Non ti danno neanche la mano - aveva spiegato - Non auguro a nessuno di andare al funerale della persona che si ama da principale sospettato". Al momento, comunque, non c'è ancora alcun indagato per la morte della donna.