"Per me quell'uomo non esiste più, non gli nominerò nemmeno un avvocato". Cristina Salas, mamma di Elpidio D'Ambra, il 31enne assassino reo confesso della 23enne Rosa Alfieri, ha ripudiato il figlio. Alla stampa ha rilasciato dichiarazioni durissime. Il 31enne ha ucciso Rosa nel monolocale che aveva preso in affitto a Grumo Nevano, in provincia di Napoli.

La 23enne era figlia dei proprietari del palazzo di via Risorgimento 1. Probabilmente è stata fatta entrare con l'inganno o con la forza nel miniappartamento in cui D'Ambra viveva da due settimane.

Dopo un giorno di latitanza, il giovane è stato fermato all'ospedale San Paolo di Napoli ed è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario.

La madre di D'Ambra: 'È un mostro'

"È un mostro, non una persona, non ci sono parole. Mi dispiace tantissimo per la ragazza, ogni volta penso a quanto avrà sofferto", ha detto Cristina Salas tra le lacrime. Ha riferito di stare male, non per suo figlio, che non intende più vedere, ma per i familiari di Rosa.

"So soltanto che sto male per loro. Ci ha distrutto, ha distrutto tante famiglie. Questo lo fa solo un mostro, nessuno più". Verso il figlio, ha avuto parole che non ammettono alcuna possibilità di perdono. Ai carabinieri ha già detto che per lei possono darlo in pasto ai maiali, o far di lui ciò che vogliono, "Può morire in carcere, anzi prima è, meglio è", ha detto a Stella Cervasio.

E alla famiglia di Rosa ha voluto mandare un messaggio: "Sono con loro nel dolore e l’ho detto già detto: per qualunque cosa io sono a disposizione. Pure se hanno bisogno che testimoni contro di lui, io lo faccio".

La donna di origine venezuelana, da sette anni vedova, fino a qualche giorno fa viveva con il nuovo compagno e la figlia a Grumo Nevano, anche lei in via Risorgimento, a poche centinaia di metri dal luogo dell’omicidio.

Dal giorno della tragedia, non se l'è più sentita di restare in quel posto e si è trasferita da alcuni parenti. Ha smentito la notizia girata in questi giorni che tra lei e il figlio ci sarebbero stati dissapori: non corrisponderebbe alla realtà, ci sarebbe stato un rapporto apparentemente normale, per questo ciò che è accaduto è stato per lei "un fulmine a ciel sereno".

Tornato dalla Spagna, suo figlio aveva affittato il vicino monolocale solo perché l'appartamento della mamma è molto piccolo e sarebbero stati stretti. Dalla mamma andava a pranzo e a cena, tutti i giorni: "Se non ci fossero stati rapporti, non sarebbe venuto sempre da me". Niente avrebbe fatto presagire quello che è successo.

Il reo confesso di Rosa: 'Perdonatemi, è colpa della droga'

"È stata la droga, le voci mi dicevano che mi avrebbero ucciso". In isolamento nel carcere napoletano di Poggioreale, il reo confesso ha chiesto scusa alla famiglia di Rosa, ma anche a sua madre che lo ha ripudiato. Oggi c'è stata l'udienza di convalida del fermo. Sia negli interrogatori davanti al pm e al gip che durante il colloquio con l'avvocato d'ufficio, Dario Maisto, il reo confesso avrebbe fatto riferimento a "voci" che gli avrebbero comandato di uccidere la ragazza.

Nella sua confessione, D'Ambra ha detto di averla uccisa ma di non avere abusato di lei. Il legale ha riferito di aver trovato una persona "devastata". Maisto ha sottolineato che il suo assistito ha problemi con la droga da sempre, e fa uso assiduo di cocaina. Il pomeriggio del 1° febbraio avrebbe chiesto aiuto a Rosa per avere chiarimenti su alcune bollette. Poi delle "voci" gli avrebbero suggerito che se non avesse ucciso lui, lo avrebbero ammazzato loro nel sonno. "Ha già chiesto perdono alla famiglia di Rosa, oggi chiede scusa anche alla madre, che lo ha definito un mostro: è sempre suo figlio, le dice, a ridurlo così è stata la droga".

Lo zio di Rosa: 'Vogliamo giustizia'

"Rosa sulla sua strada ha trovato un mostro che l'ha uccisa, ha puntato mia nipote che era piccolina, era una preda facile".

Angelo, uno zio di Rosa, ha ricostruito l'atroce momento in cui la nipote è stata trovata senza vita nel bagno del monolocale dove viveva il suo assassino che l'avrebbe strangolata: si attende l'autopsia. Era a terra, imbavagliata, in parte senza indumenti e con ferite al volto. "Un padre che vede una cosa del genere cosa deve fare, cosa deve dire, come deve andare avanti?", le parole dello zio. Molti tra i familiari che vivono nel palazzo non conoscevano D'Ambra, non l'avevano mai visto, non avevano motivo di sospettarne la pericolosità.

Lo zio ha poi detto che le forze dell'ordine hanno fatto un ottimo lavoro: "Sono state davvero efficientissime, adesso speriamo che la giustizia faccia il suo dovere".

Ha sottolineato che l'assassino di Rosa ha il diritto di vivere, ma non deve più fare danni ad altre persone. "Alla magistratura chiediamo che non possa far male ad altre famiglie, nessun altra famiglia deve passare quel che sta passando la mia".