Volodymyr Zelensky è il Presidente ucraino dal 20 maggio del 2019. Il suo desiderio di staccarsi dall’influenza russa e occidentalizzare il Paese è uno dei motivi che ha spinto la Russia a muovere guerra all’Ucraina. Con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il Paese si è trovato al centro della più grave crisi russo-occidentale dalla fine della Guerra Fredda. Si tratta di un nuovo capitolo della presidenza di Zelensky, che nel 2019 venne eletto con la promessa di mettere fine al conflitto nell’est del Paese attraverso una mediazione con il presidente russo Vladimir Putin, ritenuto l’alleato politico e militare dei separatisti. Nonostante tutto, per sostenere la sua guerra in Ucraina, il Cremlino persevera nelle accuse rivolte a Kiev, tacciandola di discriminazione verso gli abitanti russofoni e di venir meno alla promessa di trovare una soluzione al conflitto.
Inoltre, tra le varie fake news diffuse da Mosca, anche quella che vedrebbe l’Ucraina in possesso di armi nucleari.
Volodymyr Zelensky: carta d’identità
Volodymyr Zelensky è nato il 25 gennaio 1978 a Kryvyi Rih, città industriale russofona a sud est del Paese, da genitori scienziati di origine ebraica. Il 44enne è legato da oltre vent’anni a Oleana Kiyachko, incontrata tra i banchi del liceo, e ha due figli, Olesksandra e Kirilo, battezzati secondo il rito della chiesa ortodossa.
Volodymyr Zelensky: la carriera nel mondo dello spettacolo
- Laureato in legge, Zelensky vanta un passato nel mondo dello spettacolo: dopo aver partecipato al gioco televisivo KVN9 negli anni Novanta, l’attuale presidente ucraino ha avuto una rapida ascesa quale attore, umorista e regista e, tra le altre esperienze nel piccolo schermo, ha vinto nel 2006 l’omonimo programma televisivo ucraino di “Ballando con le Stelle”.
- La celebrità è arrivata però nel 2015 con “Servitore del popolo”, serie umoristica diffusa sul canale 1+1, in cui Zelensky incarna il ruolo di un professore di liceo, Vasyl Goloborodko, che si trova ad accedere inaspettatamente alle elezioni presidenziali, divenendo leader dell’Ucraina.
- All’epoca, in un Paese vittima di problemi legati alla corruzione, il professor Goloborodko incarna un Capo di Stato retto, leale, vicino al suo popolo. Un personaggio rassicurante, che continuerà ad apparire sugli schermi nel 2016, nel film “Servitore del popolo 2”, e in due altre stagioni, l‘ultima diffusa in piena campagna presidenziale.
Quando è iniziata la carriera politica di Volodymyr Zelensky?
L’avventura politica di Volodymyr Zelensky, privo di ogni esperienza precedente, inizia la sera di Capodanno del 2018, con l’annuncio televisivo della sua candidatura alle elezioni presidenziali.
All’epoca la tensione tra Russia e Ucraina era palpabile: alle prese con la crisi della Crimea (dal 2014) e con lo scoppio di una guerra nell’est separatista del Paese (il Donbass), l’allora presidente Petro Poroshenko non godeva di buon sostegno da parte del popolo.
Zelensky, invece, aveva saputo conquistare la fiducia dei cittadini ucraini grazie al successo della serie televisiva che lo aveva reso famoso.
Forte dell’aura regalatagli dal suo personaggio nella serie “Servitore del popolo”, Zelensky fondò un partito omonimo e si presentò alle elezioni nel 2019, conducendo una campagna molto social, in cui non esitava a denunciare con forza la corruzione delle élite, attraverso slogan populisti.
Volodymyr Zelensky sui social
Il Presidente ucraino è molto attivo sui social. Sin dalla nascita del suo partito ha costruito buona parte del successo e delle sue fortune proprio su Instagram, Facebook e Twitter. Nei suoi canali comunica con la nazione e i suoi cittadini, in questo periodo però i messaggi sono tutti concentrati sulla crisi ucraina e dai suoi profili Zelensky aggiorna il Paese sugli sviluppi del conflitto.
Quando è diventato presidente dell’Ucraina Zelensky?
- “Sì, è vero, non ho esperienza ma ho sufficiente forza ed energia per governare” ha dichiarato Volodymyr Zelensky il 21 aprile 2019, giorno in cui è stato eletto con il 73,2% di voti al secondo turno contro il Presidente uscente Petro Poroshenko, diventando a 41 anni il più giovane Capo di Stato della storia ucraina, ottenendo quindi la maggioranza assoluta di posti alla Rada (il parlamento ucraino, ndr) e promettendo ai suoi elettori: “Non vi lascerò mai cadere”.
- Il neo-Presidente detiene il record della conferenza stampa più lunga della storia ucraina: nell’ottobre del 2019 si intrattiene oltre dodici ore con un centinaio di giornalisti.
- Inanellando un successo dopo l’altro, Zelensky è ormai il volto di un populismo affabile, pro-Europa, pro Nato, che aspira a una coesione che sappia rimarginare le fratture e infondere fiducia.
- In quasi tre anni di Presidenza a Kiev, l’ex star della tv assume le naturali sembianze dell’uomo di stato, viaggiando da Bruxelles a Washington passando per Monaco di Baviera, accogliendo per settimane i capi di stato e i diplomatici del mondo intero che accorrono per apportare il loro sostegno al popolo ucraino sotto la minaccia di un’aggressione russa.
- Durante la crisi e la guerra con Mosca, il Presidente dà costante prova di sangue freddo, anche quando da Washington tuona l’avvertimento sinistro di una guerra "imminente" e “senza preavviso”.
- "Cosa dobbiamo fare? Solo una cosa: restare calmi", ripeteva il mese scorso ai 40 milioni di concittadini. "Festeggeremo Pasqua in aprile, e in maggio, come sempre, il sole, le vacanze e i barbecue”.
Volodymyr Zelensky: le mosse del Presidente ucraino durante la guerra
- Lunedì 21 febbraio, nel suo discorso allo stato in risposta a Vladimir Putin, denuncia il riconoscimento degli indipendentisti lamentando una “violazione della sovranità e dell’integrità territoriale” del suo Paese. Per poi continuare: “Noi siamo nella nostra terra. Non abbiamo paura di niente e di nessuno, non dobbiamo nulla a nessuno, non concederemo niente a nessuno”.
- Di fronte all'inizio della Guerra in Ucraina, il Presidente in carica pubblica un video su Facebook in cui rassicura i suoi cittadini promettendo: “Niente panico, siamo pronti a tutto, vinceremo”.
- Il Presidente ucraino ordina di infliggere il massimo numero di danni possibile all’aggressore, assicurando che l’esercito sta contrastando con dignità gli attacchi nemici.
- Il 25 febbraio, dopo un giorno di guerra, Zelensky rimprovera ai suoi alleati di non combattere al fianco del suo esercito, accusando di aver lasciato Kiev sola in balia del suo destino.
- “Chi è pronto a combattere per noi? Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all’Ucraina la garanzia di un’adesione alla NATO? Tutti hanno paura", ha affermato in un video pubblicato sui profili social della presidenza ucraina. Zelensky, continuando il suo discorso, annuncia le perdite civili e militari di almeno 137 morti e 316 feriti, e segnala la presenza di sabotatori russi a Kiev, intimando gli ucraini a restare vigili e a rispettare il coprifuoco.
- Il Presidente ucraino nel frattempo teme per le sorti della sua famiglia e, mantenendo la promessa fatta tre anni fa (“non vi lascerò mai cadere” ndr), rassicura: "Resterò nella Capitale. Anche la mia famiglia è in Ucraina. Secondo le informazioni in nostro possesso, il nemico mi ha identificato come obiettivo numero uno. E la mia famiglia, come obiettivo numero due”.