Nelle prime ore di ieri, giovedì 24 febbraio, il Presidente della Russia Vladimir Putin ha annunciato con un discorso alla nazione l'inizio delle operazioni militari in terra Ucraina. L'esercito russo, in particolare, ha effettuato nelle ultime ore numerose operazioni contro degli obiettivi strategici come aeroporti e porti, nelle quali sarebbero rimasti coinvolti numerosi civili.

Impossibile, al momento, tracciare un bilancio delle vittime. La decisione russa di dare il via alle operazioni ha scatenato la reazione della comunità internazionale che ha subito promosso e messo in atto numerose sanzioni.

'La mia famiglia e la mia gente sono sotto attacco'

Tra i primi personaggi celebri a prendere una posizione ufficiale c'è stato Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan e della nazionale Ucraina e che, negli scorsi mesi, è stato anche l'allenatore del Genoa.

Shevchenko ha definito l'azione della Russia come una "guerra su larga scala", sottolineando: "La mia famiglia e la mia gente sono sotto attacco".

Il pallone d'oro del 2004 ha poi voluto affermare come l'Ucraina e la sua popolazione vogliano "l'integrità territoriale e la pace". Per questo motivo, Shevchenko ha fatto un appello a tutti: "Vi chiedo di sostenere il nostro Paese e di chiedere al governo russo di fermare la loro aggressione e la violazione del diritto internazionale". Andriy ha poi concluso il suo messaggio, affermando come "la guerra non sia la risposta".

Da Malinovskyi alla Uefa: il mondo dello sport condanna la Russia

Ma Shevchenko non è stata l'unica celebrità del mondo dello sport a prendere una posizione pubblica contro l'attacco della Russia.

Nella giornata di ieri, infatti, si sono giocati i sedicesimi di finale di Europa League e in campo è scesa anche l'Atalanta. La squadra di Gasperini ha trionfato per 3 a 0, guidato dall'ucraino Ruslan Malinovskyi che ha messo a segno una doppietta. Proprio in seguito al primo dei gol, il calciatore ha deciso di festeggiare mostrando al mondo una maglietta con la scritta 'No guerra'.

Anche la Uefa, poi, ha voluto prendere posizione contro la Russia e per mostrarlo ha scelto di spostare la sede della finale di Champions League, inizialmente prevista a San Pietroburgo. Nelle ultime ore la Federazione calcistica europea ha deciso di spostare la finalissima, che si dovrebbe giocare a Parigi.

Infine, nelle ultime ore si è mobilitato anche il mondo della Formula 1, che ha deciso di cancellare il Gran Premio di Russia a Sochi, dove Vettel aveva già deciso di non partecipare, messo in calendario per il mese di settembre. In una nota della Fia, infatti, è stato annunciata "l'impossibilità" di correre nel paese guidato da Putin a causa della Guerra in Ucraina.