Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Agostino Ascone, imprenditore 36enne scomparso il 27 dicembre 2021 da Amato, frazione di Taurianova, alle porte di Reggio Calabria. I carabinieri di Gioia Tauro hanno fermato con l'accusa di omicidio la moglie dell'uomo e altre due persone. Gli investigatori riterrebbero che il caso di cronaca nera possa essere legato all'ambiente ‘ndranghetista.

Fermata anche la moglie di Agostino Ascone

Nella mattinata di lunedì 11 aprile, i carabinieri del nucleo di Gioia Tauro hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dal Procuratore Giovanni Bombardieri, a carico di Ilaria Sturiale, moglie di Agostino Ascone, Salvatore Antonio Figliuzzi, legato alla donna, e Giuseppe Trapasso, ritenuto loro complice.

Ascone, imprenditore agricolo, aveva lasciato la sua abitazione di Amato nel tardo pomeriggio del 27 dicembre 2021 e non vi aveva più fatto ritorno. Le ricerche, effettuate dall'Arma (con il supporto dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile), si sono svolte nell'ambito del “Piano provinciale delle persone scomparse” e sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina. Inizialmente le operazioni sono state concentrate nelle zone frequentate abitualmente dal 36enne e successivamente sono spostate a Rosarno, in particolare nelle campagne che costeggiano il torrente Mesima. Gli investigatori, anche grazie a una serie approfondimenti investigativi di natura tecnico scientifica, sono riusciti a ricostruire le ultime ore di Agostino Ascone, ma ancora non sanno come sia stato ucciso e dove sia stato occultato il suo corpo.

L'omicidio di Agostino Ascone sarebbe maturato nel contesto della 'ndrangheta

Il delitto di Agostino Ascone potrebbe essere un caso di "lupara bianca" e, come riferiscono gli investigatori, maturato nel contesto della 'ndrangheta "caratterizzato dal regime di omertà e dalla forza di intimidazione che i diretti interessati sono consapevoli di esercitare".

Tra i fermati ci sarebbe il 49enne Salvatore Antonio Figliuzzi, marito di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia morta dopo aver ingerito dell'acido nel 2011. Figliuzzi è stato condannato in via definitiva per mafia nell’ambito del processo “Bosco Selvaggio”.

I familiari di Agostino Ascone, in una nota rilasciata a 23 giorni dalla scomparsa, avevano denunciato di non avere alcuna notizia e di sentirsi abbandonati nella loro disperazione: "Chiediamo a tutti, dalle persone eventualmente a conoscenza di fatti, alle istituzioni, con accorata preghiera, di ricevere notizie e non far continuare questo silenzio assordante".