Imputato reo confesso del duplice omicidio dei genitori, a lungo Benno Neumair ha cercato lo sguardo della sorella Madè. È accaduto ieri pomeriggio, 5 aprile, all'udienza davanti alla Corte d'assise presso il Tribunale di Bolzano dove è in corso il processo contro di lui per aver ucciso il papà Peter e la mamma Laura e averne occultato i corpi gettandoli nell'Adige.

Ieri, è stata una giornata cruciale: la sorella, che è la principale testimone, in una deposizione durata tre ore ha ricostruito i drammatici momenti della scomparsa dei genitori che da subito l'aveva allarmata, e la messinscena di Benno nei giorni a venire.

Ascoltata dall'accusa, dovrà tornare in aula martedì prossimo, 12 aprile, per essere sentita dagli avvocati della difesa e dal suo legale di parte civile.

Processo a Benno, Madè contro il fratello

Con una straordinaria forza d'animo, Madè in aula ha ricostruito la vita familiare e cosa accadde dal 4 gennaio, data della sparizione dei genitori da lei profondamente amati, e ai quali vuole ora rendere giustizia. Come già nelle precedenti udienze, non ha guardato neanche un istante suo fratello Benno, in aula a pochi metri da lei. Non ha più visto l'ex insegnante di matematica e culturista dal 29 gennaio 2021 quando fu arrestato e trasferito nel carcere di Bolzano dove si trova tuttora. Al giudice Carlo Busato che le ha chiesto se preferisse un séparé per isolarla da Benno, la giovane donna, medico a Monaco di Baviera, ha risposto che non era necessario.

"Mi fa sentire più tranquilla non interagire con lui. Anche perché ho smesso di sperare in un gesto di pentimento", ha poi chiarito al termine della deposizione.

Con calma e precisione, Madè ha risposto a tutte le domande dei sostituti procuratori, mentre un Benno impassibile è rimasto ad ascoltarla 'protetto' dai suoi due legali e dagli agenti di polizia penitenziaria.

Ha riferito di aver chiamato Benno il 4 gennaio per avere notizie dei genitori, ma la versione dei fratello l'ha subito insospettita facendole presagire qualcosa di brutto. Le aveva detto che quel giorno sarebbe andato di mattina presto a portare il cane a passeggio nell'altopiano del Renon. Ma lei sapeva che Benno non amava alzarsi presto la mattina, e il cane della nonna era troppo anziano per poter sopportare lunghe escursioni.

Al processo ascoltati audio registrati di nascosto da Madè

Alla lucidità di Benno e dei suoi tentativi di depistaggio, si è da subito contrapposta quella di sua sorella. Il 6 gennaio, nel corso di una prima deposizione, Madè dice agli inquirenti: "Ho così tanta paura che la mamma e il papà non si trovino mai e che mio fratello Benno abbia qualcosa a che fare con la loro sparizione e non si sappia mai". Da quel momento, sulla scia della sua potente intuizione, risultata esatta, si trasforma in investigatrice in proprio: registra telefonate e messaggi di nascosto. Non agli atti, sono state ascoltate ieri nel corso del processo prendendo in contropiede la difesa di Benno. In una telefonata, lui chiede alla sorella: "Secondo te sono nel fiume?.

"Non penso", risponde lei. "Anch’io non penso, avrebbero trovato qualche indizio", replica sollevato.

A seguire, in un messaggio vocale, Benno cerca di fare sentire in colpa la sorella perché sospetta di lui: "Il tuo atteggiamento nei miei confronti non aiuta a trovare la mamma e il papà, anzi ci mette sopra un po' di fango". In un incontro, Madè gli chiede di giurare che non c'entri nulla con la scomparsa dei genitori e lui giura. In un'altra registrazione l'uomo ha un attacco isterico: "Madè mi provochi, veramente mi provochi e non farlo per piacere", lamenta. Poi dice di voler sapere la verità a qualunque costo.

Benno, un bugiardo patologico fin da bambino

"Benno ha sempre raccontato bugie sin da bambino.

Questo è sempre stato motivo di litigi in famiglia", ha riferito Madè. Sarebbe un bugiardo patologico e per questo la sorella, da subito, non gli ha creduto. In aula Madè ha riferito che quando dal 2012 Benno ha iniziato a fare uso di sostanze dopanti la situazione era peggiorata. E a proposito di bugie Benno ha sempre sostenuto di aver ucciso il padre perché gli dava del fallito, Madè invece ha raccontato di come avesse sempre odiato la mamma.

I carabinieri, già nelle scorse udienze del processo, hanno smontato parte della confessione di Benno: aveva detto che avrebbe ucciso il padre in un 'raptus' perché 'colpevole' di averlo svegliato all'improvviso mentre dormiva. In aula invece si è dimostrato che quel pomeriggio era sveglio, restò collegato al pc e partecipò a un corso di aggiornamento on line.

Scricchiolerebbe la tesi che l'omicidio del padre sia stato d'impeto, in base alla perizia psichiatrica che ha decretato la seminfermità mentale solo per il primo delitto, mentre quello della madre sarebbe stato premeditato perché l'ha aspettata.