Antonio Cuozzo Nasti, 56 anni, originario di Giugliano (NA), ricercato dal 2014 dopo una condanna a sedici anni per rapina, ricettazione e porto abusivo di armi, nonché persona legata al clan Mallardo di Secondigliano: questa era la vera identità di Nunzio Palumbo, chef del ristorante di un lussuoso hotel in Costa Azzurra, non lontano da Cannes. La mattina del 3 maggio il latitante è stato arrestato dai carabinieri in un'operazione congiunta con la polizia francese e il Servizio di Cooperazione Internazionale della Polizia di Stato. I militari lo hanno sorpreso nella sua camera, dove viveva da solo.

L'uomo si era reso irreperibile nel 2014, quando la sua condanna venne resa definitiva; probabilmente pensò di cambiare vita e dedicarsi a una delle sue passioni: la cucina. Il latitante si impegnò a tal punto che venne nominato dalla dirigenza dell'hotel come responsabile della cucina del ristorante, gettonatissimo nella zona. Subito dopo l'arresto del ricercato è stata avviata la procedura di estradizione.

Il clan Mallardo e l'Alleanza di Secondigliano

Il latitante arrestato sarebbe contiguo al clan Mallardo, organizzazione criminale originaria di Giugliiano, da anni presente sul territorio nord di Napoli, nonché parte integrante della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, sodalizio criminale che detiene il controllo di gran parte del capoluogo campano, secondo la Direzione investigativa Antimafia.

Il clan Mallardo nasce negli anni '70 con Francesco Mallardo, detto "Cicco e' Carlantonio" e prende parte attivamente a tutte le fasi storiche che hanno caratterizzato la criminalità organizzata campana. Negli anni '80 prende parte alla guerra che la Nuova Famiglia dichiara a Raffaele Cutolo, personaggio che aveva intenzione di unificare i clan sotto un unico dominio: il suo.

Il clan Mallardo è parte integrante della confederazione criminale denominata "Alleanza di Secondigliano", un sodalizio composto dai clan Contini, Licciardi e, per l'appunto, Mallardo. Questi tre gruppi criminali sono legati tra loro anche dal vincolo di parentela. I tre capi storici, infatti, Francesco Mallardo, Gennaro Licciardi ed Eduardo Contini, hanno sposato tre delle sorelle Aieta (la quarta andata in sposa a un luogotenente di Contini, Patrizio Bosti).

Per comprendere la caratura criminale del gruppo in questione basta dare un'occhiata al valore dei beni sequestrati durante una delle operazioni più importanti contro il clan Mallardo. Il 23 settembre 2021, ad esempio, la Guardia di Finanza sequestrò beni patrimoniali per il valore di 17 milioni e 600mila euro intestati a una sola persona, ritenuta esponente del clan.