“Sono pronto a parlare con Putin, ma non devono esserci ultimatum e i russi devono uscire dal nostro territorio: è il primo passo per parlare” - questo è quanto dichiarato dal Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, durante la sua a Porta a Porta. Il Presidente ucraino rivolge un particolare ringraziamento nei confronti del Primo Ministro Mario Draghi, per aver adottato le sanzioni contro la Russia.
Zelensky: "Ricostruiremo tutto"
Il Presidente Zelensky si è dichiarato pronto al dialogo, anche se la strada per la diplomazia sembra tortuosa da affrontare: “Ogni giorno i Russi occupano villaggi e uccidono persone” - dichiara il leader ucraino.
Zelensky si dice speranzoso: "Ricostruiremo tutto". Ora che il mito dell'invincibilità delle truppe russe è stato sfatato, il popolo ucraino intravede una luce in fondo al tunnel, uno spiraglio che potrebbe portare l'Ucraina ad una soluzione diplomatica, o addirittura alla vittoria.
Sul Donbass: "Non è rimasto più nulla, i russi hanno ucciso e distrutto tutto"
Durante l'intervista, quando Bruno Vespa ha affrontato il tema Donbass e le eventuali forme di autonomia concordate, il Presidente ucraino ha dichiarato: “Lì non è rimasto niente, i russi hanno ucciso, distrutto e ora chiedono l’autonomia? Noi non riconosceremo mai l’autonomia".
Zelensky: "Non possiamo accettare la bandiera russa e Ucraina insieme"
Il Presidente Zelensky a Porta a Porta ha ringraziato Mario Draghi per il sostegno bellico, economico e umanitario, offerto all'Ucraina nonché per le sanzioni adottate contro la Russia. Il Presidente ucraino ha rivolto un ringraziamento anche a Papa Francesco per il sostegno spirituale: "Quando il Papa prega per l’Ucraina gli siamo molto grati.
Quando invece ha fatto vedere che poteva esserci amicizia tra i due popoli, non abbiamo potuto accettarlo. Quella è la bandiera sotto cui ci stanno uccidendo. Per noi significa occupazione"
Zelensky fa riferimento alla Via Crucis che ha visto sfilare la bandiera ucraina affianco a quella russa. Il gesto era stato fortemente criticato anche dall’Arcivescovo di Kiev, Svjatoslav Sevchuk, nonché dall’ Ambasciatore ucraino alla Santa Sede, Andrii Yurash, che aveva destato non poche “preoccupazioni”, circa la possibilità di affiancare le donne ucraine e russe, per portare la croce durante la Via Crucis il venerdì di Pasqua.
Il presidente ucraino: 'Pronto a parlare con Putin, no ultimatum'
”Per quel che riguarda le trattative con la Russia - dichiara il Presidente ucraino - la questione si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi, perché molte persone hanno lasciato le loro case, sono state uccise dai russi e vedo tracce di torture e uccisioni. Io sono pronto a parlare con Putin, ma senza ultimatum".