"Non li ho visti". Chiara Silvestri, la 23enne che nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre ha travolto e ucciso Francesco Valdiserri, 18 anni, sulla Cristoforo Colombo, a Roma. La giovane, che al momento si trova ai domiciliari accusata di omicidio stradale, ha ammesso di aver bevuto e di non aver proprio visto la vittima che, con un amico, rientrava a casa. Il caso di cronaca ha suscitato grande indignazione e commozione. AI funerali del ragazzo, figlio di due giornalisti del Corriere della Sera, hanno partecipato anche la neo premier Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il leader del Pd Enrico Letta.

Chiara Silvestri di fronte al Gip

Silvestri, nelle scorse ore, è apparsa di fronte al giudice per le indagini preliminari. Ha decido di non avvalersi della facoltà di non rispondere, ma alle domande dei Pm, in più di un'occasione, ha dichiarato "Non ricordo". La ragazza, fornendo la sua versione di quanto accaduto nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20 ha affermato, in riferimento a Francesco Valdiserri e al suo amico Niccolò: "Non li ho visti". I due ragazzi, stavano rientrando a casa a piedi, dopo una serata trascorsa al cinema, e si trovavano sul marciapiede di via Cristoforo Colombo, all'altezza di via Giustiniano Imperatore quando la Suzuki Swift della giovane ha travolto ed ucciso Francesco Valdisseri.

Stando a quanto ricostruito finora, la macchina avrebbe sbandato, in quanto non ci sono segni di frenata sull'asfalto, Tuttavia, la ragazza non ha saputo dire cosa l'abbia fatta sbandare: in lacrime, ha spiegato di non sapere come abbia fatto, la sua auto, a finire sul marciapiede. Quindi ha ribadito che non si trovava al telefono.

Tuttavia, il suo smartphone, nei prossimi giorni, verrà sottoposto - su disposizione del Pm - a perizia. Il pm, nelle prossime ore, provvederà anche a conferirà l'incarico per una consulenza cinematica. L'auto di Chiara stando ai primi rilievi, procedeva oltre il limite di 70 km/h.

L'accusa di omicidio stradale

Silvestri, subito dopo l'incidente, come da protocollo, è stata sottoposta al drug-test e all'alcol-test.

Ed è risultata positiva ad entrambi. La 23enne, con un tasso alcolemico nel sangue tre volte superiore al limite consentito per legge, ha ammesso di aver bevuto, ma non di aver assunto, nella giornata di mercoledì, sostanze stupefacenti. Tuttavia, avrebbe fumato cannabis qualche giorno prima.

La ragazza, a cui in passato era già stata sospesa la patente, dovrà rispondere dell'accusa di omicidio stradale. Al momento si trova ai domiciliari, ma qualora venisse confermato un quadro probatorio pesante, potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere.

Nei prossimi giorni, con ogni probabilità, verrà ascoltato anche l'amico di Chiara che era seduto sul sedile passeggero al momento dello schianto. Una sua prima deposizione, comunque, è già stata raccolta dagli agenti della Municipale del gruppo della zona Marconi.