"Al momento non ci sono elementi di prova o particolari indizi". L'avvocato Luca Conti, parlando di "atto dovuto", ha commentato l'iscrizione nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio volontario, di Valerio Cipriani, nipote di Silvia Cipriani, ex postina 77enne scomparsa a luglio, i cui i resti potrebbero essere stati trovati nei boschi di Montenero Sabino (Rieti). Il caso di Cronaca Nera, al momento, presenta più di un nodo da risolvere. In primis, come sottolineato dal difensore dell'uomo, non si ha ancora la certezza che i resti rinvenuti appartengano proprio all'anziana.

Indagato il nipote di Silvia Cipriani

Nei giorni scorsi il nipote di Silvia Cipriani è stato indagato dalla procura di Rieti per il reato di omicidio volontario. Tuttavia non gli è stato contestato l'occultamento di cadavere. L'uomo, come ha fatto notare il suo avvocato, si trova nella duplice veste di indagato e di persona offesa, in quanto era il familiare più vicino alla 77enne: "La sua iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in quanto al momento non ci sono elementi di prova o particolari indizi".

"Al momento - ha poi proseguito - non sappiamo se quei resti siano davvero umani. Potrebbero trattarsi di resti animali o persino di un’altra persona". Quindi ha ribadito che è necessario attendere l’esito delle analisi disposte dalla procura, ma per questo ci vorrà ancora del tempo.

Inoltre ha ricordato che Silvia Cipriani, per ora, risulta ancora ufficialmente scomparsa. "Il mio assistito non ha nulla a che fare con questa triste vicenda” ha poi concluso.

I misteri legati alla scomparsa di Silvia Cipriani

La scomparsa e la presunta morte di Silvia Cipriani, tuttavia, è ancora avvolta nel mistero. I punti da chiarire, infatti, sono diversi.

L'ex postina, che viveva in un casolare nella frazione montana di Cerchiara ha fatto perdere le sue tracce, presumibilmente, giovedì 21 luglio. Dopo l'appuntamento in un centro poli specialistico di Rieti, infatti, la donna non è rientrata. Tuttavia una vicina di casa ha asserito di averla incrociata intorno alle 8:30 di venerdì 22, mentre a bordo della sua Fiat Palio procedeva in direzione di Cerchiara.

Inoltre la sua macchina sarebbe stata ripresa, intorno alle 23 del 29 luglio, da una telecamera di sicurezza nella zona di Montenero Sabino.

La Fiat della donna è stata ritrovata casualmente da un cercatore di funghi nei boschi di Montenero il 26 settembre scorso. Il giovane - che era rimasto in panne - così come il meccanico che lo ha soccorso, ha sempre dichiarato che la Palio color argento era semplicemente graffiata. Nelle immagini diffuse, tuttavia, le ammaccature appaiono piuttosto vistose. Inoltre ci si domanda come Silvia Cipriani sia potuta arrivare autonomamente in una zona tanto impervia e lontana dai luoghi che abitualmente frequentava.

Gli inquirenti stanno cercando anche di comprendere dove siano i 10.000 euro che mancherebbero dal conto corrente dell'ex postina.

Le liquidità bancarie dell'anziana, secondo quanto dichiarato da Tamara (moglie di Valerio) ammonterebbero a circa mille euro. Quei soldi sarebbero stati incassati tramite assegno bancario non trasferibile da Silvia in seguito alla vendita, a un'impiegata romana, di un suo fienile su due piani della superficie di 71 metri quadrati.

Le indagini sulla morte di Silvia Cipriani

L'avvocato Conti è più propenso a credere a una disgrazia o a un incidente stradale, piuttosto che a un omicidio per motivi economici, come vociferato nelle scorse settimane. Il penalista ha poi ricordato che Silvia Cipriani era una persona semplice e generosa, che viveva della propria pensione e stravedeva per il nipote Valerio.

Al momento gli inquirenti stanno continuando a indagare nel più stretto riserbo e non hanno escluso alcuna pista. Risposte importanti potrebbero arrivare nei prossimi giorni, oltre che dagli esiti del test del Dna e dagli esami eseguiti dal medico legale, anche dagli accertamenti effettuati dalla Scientifica sull'auto (posta sotto sequestro) della donna.