La vicenda della positività al tramadolo riscontrata a Nairo Quintana nel Tour de France dello scorso luglio è arrivata oggi all'epilogo. Il campione colombiano aveva concluso la corsa al sesto posto della classifica generale, ma dopo l'arrivo parigino era arrivata la notizia della positività al tramadolo, un antidolorifico, in due diversi controlli effettuati l'8 e il 13 luglio. Su questa sostanza, sul suo uso, e forse abuso, nel mondo dello sport professionistico, si è molto dibattuto negli ultimi anni. Attualmente il tramadolo è stato vietato dall'Uci, la Federazione Internazionale del Ciclismo, ma non ancora dalla Wada, l'Agenzia Mondiale Antidoping, che lo inserirà nella lista dei prodotti dopanti dal 1° gennaio 2024.

Il caso Quintana al Tour de France

In virtù di questa diversa posizione assunta da Uci e Wada, la positività al tramadolo nel ciclismo viene sanzionata con la squalifica dalla corsa in cui è stato effettuato il controllo, ma con la possibilità di tornare subito a gareggiare senza subire nessun altro periodo di sospensione dall'attività.

La positività dello scorso luglio è costata a Nairo Quintana la squalifica dal Tour de France la cancellazione di tutti i risultati ottenuti in quella corsa. Il campione colombiano ha però continuato a correre, partecipando ai Mondiali di fine settembre in Australia. Quintana ha anche fatto ricorso al Tas, il Tribunale dello sport di Losanna, contro la squalifica, ma la sentenza, arrivata oggi, non gli è stata favorevole.

Nairo Quintana: 'Ho molte ragioni per non prendere il tramadolo'

Il Tas ha infatti confermato la squalifica dal Tour de France di Quintana, che si è così visto cancellare il sesto posto che aveva ottenuto sul campo. Anche se il verdetto è definitivo e inappellabile, il corridore ha voluto ribadire la sua innocenza in un video diffuso su Esciclismo.

"Ho molte ragioni per non prendere questo prodotto e non l'ho preso" ha commentato lo scalatore colombiano. "Purtroppo la decisione non è stata buona per me e ne sono rattristato. Ma sono anche orgoglioso di dire che nella mia carriera ho superato più di 300 test antidoping senza avere mai dei problemi. Parlerò in seguito di questa situazione, di come abbiamo presentato la nostra difesa e del perchè il Tas non l'ha ritenuta valida" ha dichiarato Nairo Quintana.

"La vita va avanti, bisogna andare avanti. Ho una bellissima famiglia e tanti amici che mi sostengono e li ringrazio per questo" ha aggiunto il corridore colombiano. Quintana non ha fatto alcun accenno al suo futuro. Il vincitore del Giro d'Italia 2014 aveva rinnovato il contratto con la Arkea Samsic, ma dopo la positività al tramadolo e la squalifica dal Tour, l'accordo è stato stralciato consensualmente. Quintana sta quindi cercando una nuova squadra con cui presentarsi al via della prossima stagione.