In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Carlo Rebellin (fratello di Davide) ha espresso massima fiducia nella magistratura italiana. Al tempo stesso ha chiesto giustizia poiché il camionista che ha procurato l'incidente è ancora a piede libero. L'ex campione di Ciclismo è morto lo scorso 30 novembre, dopo essere stato travolto da un camion a Montebello Vicentino (Vicenza).

La dinamica dell'incidente

Lo scorso 30 novembre, intorno alle 12, Rebellin era in sella alla sua bici vicino allo svincolo della strada Regionale 11 all’altezza di Montebello Vicentino, quando è stato travolto da un camion.

In un primo momento si pensava che il guidatore del mezzo pesante non si fosse neanche accorto dell'impatto. Grazie al lavoro degli inquirenti e alle telecamere presenti sul luogo, è emersa un'altra verità sull'episodio di cronaca: il camionista dopo avere travolto l'ex campione di ciclismo anziché fermarsi e prestare soccorso ha proseguito la marcia.

Le parole del fratello Carlo

Attualmente il camionista si trova in Germania, dove, a differenza del Codice Stradale applicato in Italia, non esiste il reato di omicidio stradale.

Il fratello di Rebellin in un'intervista ha chiesto giustizia: "Quell'uomo è ancora a piede libero ed è ingiusto". Successivamente ha precisato di avere massima fiducia nella magistratura italiana, ma con rammarico crede che chi ha travolto e ucciso suo fratello Davide stia continuando a fare la sua vita senza alcun pensiero e senza rimorso per quanto lo scorso novembre: "Questo è ingiusto".

Come spiegato dalla famiglia Rebellin, il camionista tedesco sapeva benissimo che una volta tornato in Germania non sarebbe stato condannato per il reato di omicidio stradale, per via delle passate esperienze. Infine Carlo Rebellin si è augurato che la tragedia che ha coinvolto suo fratello possa aiutare a migliorare la sicurezza sulle strade: basterebbe essere più attenti alla guida e mettere a disposizione dei ciclisti più piste ciclabili.

Le dichiarazioni di entrambi i legali

Al Giornale di Vicenza, il legale del camionista tedesco ha spiegato che al momento non esistono gli estremi per un mandato d'arresto nei confronti del suo assistito. Nardin ha solamente ribadito che il suo assistito è indagato a piede libero.

L'avvocato della famiglia Rebellin invece ha riferito che la polizia tedesca ha scattato alcune foto al mezzo pesante.

Tuttavia, il tir non è mai stato posto sotto sequestro. La prossima settimana è prevista una superconsulenza per capire meglio la dinamica dell'incidente, ma non è chiaro chi sarà a esaminare il camion e come lo farà.

Al momento non ci sono notizie su come la Procura di Vicenza si stia muovendo con l'autorità giudiziaria tedesca per via del segreto istruttorio.