Uno scalatore ha perso la vita cadendo mentre stava effettuando una "chiodatura" - ossia attrezzava un percorso con chiodi - di una nuova via di arrampicata sulla falesia Balza della Penna a Piobbico (fra le montagne di Pesaro e Urbino). L'uomo (F.M. le sue iniziali), nato nel 1969 e residente in Umbria, sarebbe caduto per oltre 20 metri, perdendo la vita sul colpo.
Marche, trovato il corpo senza vita di uno scalatore dopo una caduta
Nel pomeriggio di giovedì 2 febbraio la fidanzata dell'uomo, rendendosi conto di non riuscire a mettersi in contatto con lui telefonicamente, ha deciso di rivolgersi ad alcuni amici climber dello scalatore, i quali si sono immediatamente diretti sul luogo.
Con il calare della sera, non avendo trovato alcuna traccia dell'uomo, sono poi stati avvertiti i soccorsi.
La stazione del Soccorso Alpino e Speleologico di Pesaro/Urbino appena ricevuta la segnalazione (intorno alle ore 20:30 circa) ha attivato la macchina dei soccorsi: otto operatori si sono portati sul luogo dove si sospettava fosse avvenuto l'incidente. Il corpo senza vita della vittima è stato rinvenuto da due amici alla base della parete che stava attrezzando per la chiodatura: lo scalatore avrebbe fatto un volo di oltre 20 metri.
Le operazioni di recupero del cadavere si sono concluse a notte fonda, a causa della zona impervia. Una volta ricevuto il permesso dall'autorità giudiziaria, la salma è stata portata a valle per avviare tutti le verifiche del caso.
Sul luogo del fatto di cronaca si sono presentati anche i Vigili del Fuoco e una pattuglia di Carabinieri.
Gli inquirenti stanno cercando di comprendere la dinamica dell'incidente, ma al momento non sembrano esserci dettagli particolari. Tra le ipotesi più accreditate ci sarebbe un errore umano o un movimento troppo azzardato.
La vittima lavorava a Città di Castello
F.M. era uno scalatore esperto e nel suo ambiente era molto conosciuto proprio per le arrampicate e come climber. In passato, il 53enne umbro aveva preso parte a diverse scalate, sia nel centro Italia che nel resto della penisola. Inoltre aveva fatto parte del Gruppo Speleologico Valtiberino CAI Sansepolcro.
L'uomo attualmente lavorava in un'azienda di Città di Castello.
Il gruppo di Soccorso Alpino e Speleologico della regione Marche ha espresso le proprie sentite condoglianze ai familiari, alla fidanzata e tutti coloro che conoscevano l’uomo.