Il Tribunale di Civitavecchia ha rinviato a giudizio il marito di Gisella Cardia, Gianni, per abusivismo edilizio. Gisella è la 'veggente di Trevignano Romano', protagonista di un caso di cronaca molto discusso recentemente. Secondo la sua versione, la donna avrebbe vissuto alcune esperienze mistiche riguardanti apparizioni mariane. La decisione dei giudici nei confronti di Gianni Cardia è relativa alla causa in corso per alcuni presunti abusi edilizi evidenziati dall’Ente Parco di Bracciano e Martignano; proprio in tale parco è sito il campo in cui ogni tre del mese si riuniscono centinaia di seguaci per pregare.
Anna Orlando, legale di Gianni Cardia, è stata contattata da FanPage e nel corso dell'intervista, l'avvocatessa ha spiegato: "L’unico rinvio a giudizio di cui la difesa è informata al momento nei confronti di Gianni Cardia è quello relativo al gazebo nel terreno di via Campo delle Rose, che si trova come fase processuale in dibattimento".
Gisella Cardia: gazebo dissequestrato e rimosso
Nel frattempo, il Tribunale ha disposto il dissequestro della tettoia abusiva e di conseguenza sono stati rimossi i sigilli dall'edificio. La tettoia, risultata abusiva, è stata rimossa, tramite una ditta incaricata dall'Ente Parco di Bracciano e Martignano. In più di un'occasione, Gisella aveva specificato come tale tettoia servisse per il riparo dei fedeli dalla pioggia e dal sole ed era pensata specialmente per gli anziani e i disabili.
Daniele Badaloni, direttore dell'Ente, ha spiegato a FanPage di come non ci sia stato alcun ritardo nella denuncia degli abusi, agendo in "tempi congrui". Daniele Badaloni ha specificato come la rimozione del gazebo rappresenta "un primo importante passo verso il ripristino della legalità e dell’area, un successo conseguito dalle amministrazioni locali a dimostrazione del buon operato tenuto finora".
In rimozione anche le panche e i paletti per il distanziamento
Saranno inoltre rimosse anche le sessantuno panche di legno poste dinanzi alla statua, dove di solito siedono i fedeli per pregare, e i paletti per il distanziamento sociale posti affinché i presenti potessero pregare in sicurezza nel corso dell'ermegenza sanitaria.
Riguardo alle panche, ad acquistarle è stato l'ex fedele Luigi Avella, che aveva donato 123mila euro e che recentemente ha denunciato i coniugi Cardia ai carabinieri per truffa. Una parte di quel denaro era stato usato per comprare le statue di San Michele Arcangelo, della Madonna e il crocefisso e inoltre per costruire la recinzione delimitante il terreno.