Giorgio Napolitano, il primo presidente della Repubblica italiano a essere stato eletto due volte, è deceduto a 98 anni nella clinica Salvator Mundi a Roma dove era ricoverato da qualche tempo [VIDEO].
La sua carriera Politica lo ha visto in Parlamento fin dal 1953 come figura di spicco all'interno del Partito Comunista Italiano (PCI).
Una vita in politica
Giorgio Napolitano ha giocato un ruolo di rilievo sia nella Prima che nella Seconda Repubblica italiana. Negli anni '80 è stato un esponente di punta dei cosiddetti "miglioristi" all'interno del PCI, ossia la corrente "riformista" che dialogava in particolare col Partito Socialista italiano e Bettino Craxi.
Questa apertura al dialogo era vista con sospetto da alcuni all'interno del PCI, anche a causa delle sue posizioni filo-atlantiche, in un periodo in cui invece la maggior parte del partito guardava ancora all'URSS come punto di riferimento.
Un comunista controcorrente
La sua adesione al PCI avvenne nella Napoli del 1944, a dispetto del padre, un avvocato liberale. Questa scelta sia ideologica che umana creò tensioni all'interno della sua famiglia. Tuttavia, Napolitano vedeva nel PCI la forza per il rinnovamento radicale del Mezzogiorno italiano.
All'interno del Partito è rimasto sempre una figura di minoranza, talvolta in contrasto con Enrico Berlinguer. Dopo lo scioglimento del PCI, aderì al Partito Democratico della Sinistra.
Nel corso della sua carriera politica, Napolitano ha ricoperto diversi incarichi, tra cui la presidenza della Camera dei Deputati nel 1992 e il ruolo di ministro dell'Interno - con delega per il coordinamento della Protezione civile - nel governo di Romano Prodi nel 1996. Nel 2006, è diventato il primo ex comunista a essere eletto presidente della Repubblica italiana, un incarico che ha poi ricoperto nuovamente nel 2013 - quando divenne il primo Presidente della Repubblica eletto due volte - fino al 2015.
Nei suoi anni di mandato vide il giuramento del governo Prodi II, del governo Berlusconi IV, quello di Mario Monti, di Enrico Letta e infine di Matteo Renzi.
Napolitano è stato spesso descritto come un presidente consapevole della sua identità politica, con un approccio cauto, ma anche coraggioso. Con lui se ne va l'ultimo presidente della Repubblica emerito rimasto. Dopo 70 anni di vita pubblica, la sua morte segna la fine di un'era nella politica italiana.