Proseguono le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, due ventiduenni ex fidanzati che sono stati visti insieme per l'ultima volta nella serata di sabato 11 novembre in un fast food di un centro commerciale a Marghera, in provincia di Venezia. Da allora i due non hanno fatto più avere proprie notizie. L'allarme è stato lanciato dalle rispettive famiglie, che ora si dicono preoccupate per la sorte dei ragazzi: "Ragazzi, contattateci o tornate a casa".
L'appello dei genitori e la testimonianza di un vicino
I genitori di entrambi i ragazzi hanno lanciato un appello accorato ai figli, chiedendo loro di contattare la famiglia e di fare ritorno a casa.
La preoccupazione cresce di giorno in giorno e i genitori cercano il sostegno di chiunque possa avere informazioni utili su Cecchettin e Turetta. Nell'appello viene anche fornita una descrizione dell'auto del ragazzo, una Fiat Grande Punto di colore nero, sperando che ciò possa aiutare a individuarli.
La testimonianza di un vicino di casa dei Cecchettin ha aggiunto un elemento all'indagine sul caso di cronaca: l'uomo afferma di aver sentito delle urla provenire da una macchina ferma nel parcheggio di fronte alla casa di lei, prima che l'auto ripartisse velocemente. Questo ha portato a supporre un confronto animato tra la giovane e il suo ex fidanzato, ma al momento gli inquirenti non confermano né escludono nessuna pista.
I luoghi delle ricerche
Le ricerche dei due ragazzi si sono allargate fino al Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle zone di confine con il Veneto. Le autorità stanno concentrando particolare attenzione sulla foresta del Cansiglio, perché Filippo Turetta è un appassionato di montagna.
Inoltre, sono state rilevate alcune macchie di sangue nella zona industriale di Fossò, non lontano da dove risiede la ragazza, anche se non ci sono conferme che possano appartenere ai due giovani.
Ricerche lungo il naviglio del Brenta
Si sono concluse senza esito nel pomeriggio di questo martedì 14 novembre le ricerche fatte dai vigili del fuoco, su richiesta dei carabinieri, lungo il Naviglio del Brenta. Con l'aiuto di imbarcazioni, i soccorritori hanno scandagliato il corso d'acqua, dedicando particolare attenzione agli argini.
Nel primo pomeriggio si è alzato in volo anche un elicottero dei pompieri per perlustrare l'area dall'alto.
Non sono stati dati ulteriori dettagli sulle ragioni che hanno portato a concentrarsi su questo punto specifico, ma gli investigatori stanno esaminando tutte le possibili piste per determinare cosa sia successo a Giulia Cecchettin e Filippo Turetta.