La Guardia di Finanza di Lamezia Terme, in Calabria, ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di sostanze stupefacenti. Nel territorio lametino sono state individuate tre piantagioni illegali di cannabis indica occultate tra la vegetazione. Il traffico di droga non è stato scoperto solo all'interno del territorio lametino: nelle scorse ore, la Guardia di Finanza ha interrotto un traffico tra Calabria e Milano che coinvolge la 'ndrangheta calabrese,

Scoperte tre piantagioni a Lamezia Terme

Le piantagioni illegali sono state localizzate in tre aree distinte: una nei pressi del centro di Nicastro, lungo un affluente del torrente Canne, e altre due nascoste tra i boschi delle zone montane.

L’individuazione è stata possibile grazie a ricognizioni aeree fatte con elicotteri che hanno rivelato la presenza di piante sospette. Le pattuglie terrestri, perlustrando a piedi le aree segnalate, hanno rinvenuto 197 piante di cannabis indica.

I responsabili avevano organizzato le piantagioni con sofisticati sistemi di irrigazione e videosorveglianza, utilizzando temporizzatori elettronici e pannelli solari per alimentare i dispositivi. In un caso, l’acqua necessaria veniva prelevata abusivamente dalla rete pubblica, tramite un allaccio clandestino a oltre 400 metri dal sito della coltivazione.

Identificato un responsabile, droga sequestrata

Le indagini hanno rivelato che due dei terreni dove erano situate le piantagioni appartenevano al demanio, mentre uno era di proprietà privata, ma il proprietario è risultato estraneo ai fatti.

Un responsabile per una delle piantagioni è stato identificato e deferito alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Il materiale sequestrato, una volta immesso sul mercato, avrebbe generato un introito stimato superiore ai 200mila euro.

Lotta al narcotraffico

Il traffico di droga non si limita alla Calabria, ma si estende anche ad altre regioni.

La Guardia di Finanza di Pavia, su mandato del giudice per le indagini preliminari di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in diverse province: Pavia, Milano, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza. Venti persone sono state arrestate, di cui 15 condotte in carcere e cinque ai domiciliari, con l’accusa di far parte di un’organizzazione criminale specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno infatti evidenziato contatti con famiglie della 'ndrangheta operanti nella zona di Cologno Monzese.

L’associazione, pur articolata in diversi sottogruppi con compiti specifici, aveva come obiettivo principale l’approvvigionamento di grandi quantità di droga da distribuire nella città di Milano.