Durante un servizio trasmesso nella puntata di domenica 19 gennaio de Le Iene, è stata raccontata la storia di una mamma in carcere a seguito di una condanna definitiva a 10 anni per omicidio preterintenzionale, accusata di aver provocato il decesso della sua bambina, Chiara, di soli 45 giorni e il successivo suicidio della nonna materna, avvenuto ad agosto di quest'anno.

Chiara deceduta per la sindrome del bimbo scosso

La vicenda comincia il 29 luglio del 2014 con la nascita della piccola Chiara, primogenita di Francesco e Denise Schiavo. All’inizio di settembre la piccola sembra non reagire, si teme un blocco respiratorio.

I genitori chiamano subito i soccorsi che portano, in elicottero, la bambina all’ospedale Santobono Pausilipon di Napoli. I medici riscontrano alcune fratture nonché un grave trauma cranico, dopo l’esecuzione della TAC. Dopo tredici giorni di agonia, la piccola muore il 14 ottobre.

Sconvolti dal dolore, i genitori iniziano a fare delle ipotesi su cosa sia successo alla loro bambina, mettendo sotto accusa anche i sanitari che l’avevano soccorsa, ma l’autopsia stabilisce che le fratture erano antecedenti il ricovero di 2/3 settimane. A questo punto si ipotizza che la morte sia dovuta alla sindrome del bimbo scosso e viene accusata la mamma, Denise Schiavo.

Denise Schiavo condannata a 10 anni per omicidio preterintenzionale

Le successive indagini e intercettazioni sembrano avvalorare la tesi che la donna sia colpevole, infatti, non ascoltata, Denise ammette che, involontariamente, ha buttato la bambina sul fasciatoio. Dopo dieci anni di processo arriva la condanna definitiva per omicidio preterintenzionale e per lei si aprono le porte del carcere di Bellizzi Irpino, ad Avellino.

Alla sofferenza di questa famiglia si aggiunge un ulteriore tassello: la madre di Denise Schiavo, Gerarda Picciariello, 61 anni, lo scorso 9 agosto si è tolta la vita lanciandosi sotto un treno in corsa e lasciando, in una lettera, la sua confessione. La donna scrive che, dopo la condanna della figlia, sarebbe emerso un ricordo di un episodio quando, mentre stava mettendo la piccola Chiara nella carrozzina nella sua auto ebbe un giramento di testa e la bambina urtò contro lo sportello.

Il forte senso di colpa, nei confronti di figlia e nipote, l’avrebbero spinta al gesto estremo.

Il legale di Schiavo ha ha presentato istanza di revisione del processo mentre, la stessa Schiavo, sempre nell'estate 2024 ha chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In ogni caso, la lettera di per sé non costituisce una prova giuridica sufficiente. È necessario che vi siano ulteriori indizi che possano corroborare la responsabilità della nonna.