La recente attività dell'Etna ha attirato un flusso incontrollato di curiosi, causando gravi problemi di viabilità e sicurezza, tanto da rendere necessario l'intervento della Protezione Civile.
'L'Etna come Roccaraso'
Secondo il capo dipartimento della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, "un migliaio di persone ha raggiunto la zona, causando parcheggi selvaggi ai margini delle strade strette, il blocco della circolazione a Piano Vetore e l’impossibilità di passaggio per i mezzi di soccorso". La situazione è stata segnalata al prefetto per l’attivazione delle forze dell’ordine e della polizia stradale, al fine di garantire la sicurezza nell’area.
Per gestire l’emergenza, la Protezione Civile regionale ha attivato quattro associazioni di volontariato provenienti da Belpasso, Ragalna, Nicolosi e Adrano. Il loro compito è stato quello di fornire assistenza alla popolazione e scoraggiare gli automobilisti dall’imboccare le strade già congestionate. "La situazione ricorda l’assalto a Roccaraso, ma con rischi ancora maggiori", ha commentato Cocina, evidenziando come l’affollamento abbia reso impraticabili le vie di fuga e di emergenza.
Per affrontare il problema, la Protezione Civile ha richiesto ai sindaci locali l’emanazione di apposite ordinanze e la presenza di vigili urbani e personale comunale per regolare il traffico. Inoltre, è stata avanzata la richiesta al sindaco metropolitano di predisporre il supporto della polizia provinciale e del Gatto delle nevi per facilitare la circolazione nell’area bloccata.
"Il tema", ha spiegato Cocina, "è quello di coniugare le esigenze di fruizione del vulcano con quelle di sicurezza. Non si tratta propriamente di un evento calamitoso, ma piuttosto di un fenomeno legato alla gestione del territorio, coinvolgendo anche il Parco dell’Etna e le istituzioni locali". Un punto su cui sarà necessario un confronto tra le autorità per garantire un equilibrio tra tutela del pubblico e rispetto delle misure di sicurezza.
Gli interventi di assistenza
Nel frattempo, il Corpo Forestale regionale ha già dovuto prestare soccorso a quattro persone infortunate, fortunatamente senza conseguenze gravi. Tra gli interventi, anche l’assistenza a una donna colta da un attacco di panico dopo essersi smarrita, insieme ad altri escursionisti privi di un equipaggiamento adeguato.
Sul posto sono intervenuti il CNSAS, i Vigili del Fuoco di Adrano, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e le ambulanze della Croce Rossa Italiana e del 118.
L’eruzione dell’Etna continua ad attirare migliaia di curiosi, ma l’afflusso incontrollato rappresenta un rischio che non può essere sottovalutato. Le istituzioni sono chiamate a trovare soluzioni efficaci per garantire la sicurezza senza impedire a cittadini e turisti di ammirare uno degli spettacoli naturali più affascinanti d’Italia.