Il 12 febbraio, la Polizia di Stato di Cosenza ha arrestato un uomo di cinquant’anni accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’arresto è avvenuto a seguito di una segnalazione al numero unico di emergenza, che ha portato gli agenti a intervenire tempestivamente in un’abitazione, in cui l'uomo stava picchiando la moglie. La donna è stata trasportata in ospedale con una ferita al labbro, mentre il marito è stato arrestato in flagranza di reato.

L'aggressione e l'intervento della Polizia

Tutto è iniziato con una chiamata al 112, che ha allertato la Polizia di Stato di Cosenza su una lite in corso all'interno di un’abitazione.

La squadra volante ha trovato la donna in stato di agitazione e con un evidente taglio al labbro, che ha raccontato agli agenti dell’aggressione da parte del marito, che al momento dell'intervento si trovava ancora in casa, ed è stato subito identificato.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti simili, era stato in passato sottoposto a misure di affidamento in prova ai servizi sociali per comportamenti analoghi. In quel momento in casa c'erano anche i figli della coppia: uno di loro è un minorenne con disabilità.

Le conseguenze per l'aggressore

La donna, dopo essere stata soccorsa dal 118, è stata trasportata al pronto soccorso dove i medici hanno riscontrato lesioni non gravi ma comunque significative, con una prognosi di cinque giorni.

L'aggressore è stato arrestato in flagranza di reato e, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato trasferito ai domiciliari in casa della madre, in attesa del processo. Il giudice, durante l’udienza di convalida, ha confermato l'arresto e ha imposto nei confronti dell’uomo il divieto di avvicinamento alla moglie e il suo allontanamento dalla casa familiare.

La decisione del magistrato è stata una misura di tutela per la donna e per i suoi figli, soprattutto per evitare ulteriori episodi di violenza.

Un altro episodio di stalking a Cassano all'Ionio

Lo stesso giorno, i Carabinieri di Cassano allo Ionio hanno arrestato e portato in carcere un uomo di 28 anni, già noto a Polizia e Carabinieri, con l'accusa di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, di 20 anni.

Durante la loro relazione, l'uomo avrebbe esercitato un controllo incessante sulla giovane, monitorando i suoi spostamenti e le conversazioni sui social, facendo continue videochiamate per verificare dove si trovasse, impedendole di uscire da sola o con i suoi amici, e imponendole rigidi vincoli sull'abbigliamento.